C’è qualcosa di esteticamente bello e multietnico nelle discariche abusive disseminate qua e là in ordine sparso e le infinite pozzanghere che poi diventano voragini sulle strade di Milano. Un qualcosa di cui la casualità arricchisce il panorama severo, qualcosa si tremendamente attraente per nutrie, scarafaggi e insetti vari che si inebriano di puzze indecifrabili, considerata la quantità del degrado. Diversamente nel quotidiano con l’attenzione di rispettare i vari ostacoli, in che cosa inciampiamo? Ma se vogliamo una città dai mille colori, pennellata da buche multiformi, da rifiuti ovviamente decomposti, dobbiamo amare per forza questo quadro che si rinnova ogni giorno col tempo. L’inciviltà di chi scarica sul marciapiede avanzi e oggetti non conosce deterrenti. Poche le sanzioni e leggere, quasi un buffetto sulla guancia- Anche l’Amsa lo verifica. Tempo fa un’inchiesta stabiliva che più della metà degli extracomunitari non sapeva che cosa fosse la raccolta differenziata e si stampò un vademecum esplicativo in arabo. Ma costatare oggi che a Milano esistono 20mila discariche abusive, non depone certo per un modello da esportare. Sicuramente si tratta anche di piccole discariche che andrebbero segnalate per colpire i responsabili. Ma Sala nel suo limbo di permissivismo lascia che si moltiplichino, senza usare l’inasprimento delle multe «La grande quantità di micro discariche – spiega a Libero Cattaneo, assessore all’ambiente della Regione, – sul territorio milanese, di fatto evidenzia proprio la necessità di lavorare per migliorare i controlli e favorire, attraverso opportune iniziative di sensibilizzazione, un approccio più attento e responsabile verso la raccolta delle varie tipologie di rifiuto».
Poi siccome questa amministrazione considera fastidiosa la manutenzione, perché comporta una struttura tecnica adeguata, lo stanziamento occorrente e una serie programmazione con materiali idonei, si alza e decide di ricucire le strade con una quantità di rilievo di interventi. Molto fumo per i creduloni: spesso l’asfalto dopo pochi mesi si solleva e si sfalda, compaiono altre buche e la loro vita continua. E anche il calvario dei milanesi.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano