L’estate significa occasione di vacanze e di riposo. Per gli anziani è periodo di cambiamenti dovuti alle partenze e al rischio di sentirsi soli o abbandonati. Traumi, disidratazione e scarsa aderenza alle terapie farmacologiche sono i pericoli più comuni.
I DATI ISTAT – Italia in “recessione demografica”- Il nostro è un paese di vecchi, secondo al mondo per longevità soltanto al Giappone. Si contano oltre 15mila persone sopra i 100 anni. All’inizio del 2019 gli italiani con più di 85 anni sono 2,2 milioni, il 3,6% del totale della popolazione residente (15,6% della popolazione di 65 anni e oltre). Siamo sempre meno e più vecchi. Calano le nascite: complice l’assenza di un lavoro stabile, sono pochi i giovani che decidono di sposarsi facendo figli. Aumentano i decessi ma non il numero delle vedove, superato dalle anziane coniugate grazie all’aumento di sopravvivenza degli uomini. Dal 2015 i residenti nel nostro Paese sono in diminuzione: 60,4 milioni al primo gennaio di quest’anno, oltre 400mila in meno rispetto al primo gennaio di quattro anni fa. Un “declino demografico” che si spiega con un’ evidente riduzione delle nascite (439mila bambini iscritti all’anagrafe lo scorso anno, ben 140mila in meno rispetto al 2008) a fronte di un aumento dei decessi (633mila nel 2018, circa 50mila in più di 11 anni fa).
I RISCHI DELL’ESTATE – Per i malati anziani sono due i principali ordini di rischi durante i mesi estivi. Il primo è legato al clima, alle temperature estreme. Il caldo e l’afa possono essere pericolosi, anche mortali, per la salute degli anziani. Il secondo è legato alla possibile alterazione, durante i periodi di ferie, della qualità e dell’ intensità dell’assistenza, di solito garantita da familiari, badanti e organizzazioni di assistenza domiciliare. Una diminuita sorveglianza e assistenza si traducono in un maggior rischio di cadute, ma anche in un diminuito controllo della corretta assunzione di farmaci, alimenti e liquidi, oppure infine in una ritardata identificazione di peggioramenti acuti di malattie.
CADUTE E FRATTURE DEL FEMORE – Le cadute rappresentano una vera sindrome geriatrica, perché l’ “evento caduta” è l’effetto finale di una serie di modificazioni organiche che precedono la caduta in sé. Occorre la massima attenzione,
LA SOLITUDINE DEI SOGGETTI FRAGILI – Un altro fenomeno è la solitudine, che può interessare gli anziani, indipendentemente dal loro stato di salute. Durante l’ estate l’assistenza agli anziani non autosufficienti può essere compromessa da periodi di discontinuità o dalla rotazione di personale imposta dalle ferie. Da un lato, questo può peggiorare lo stato di salute e le condizioni psicologiche degli anziani malati e disabili. Dall’ altro, possono osservarsi i cosiddetti “ricoveri ospedalieri sociali” o di “sollievo”: in alcuni casi la famiglia ritiene di non poter più sostenere l’enorme carico assistenziale imposto dall’anziano disabile, e che ricorrono – anche senza una vera ragione medica – all’intervento del Sistema Sanitario Nazionale e, quindi, del Pronto Soccorso.
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.