Lo dice uno studio del Politecnico di Milano
Appena sei incidenti su mille, tra quelli che provocano feriti, coinvolgono un autobus turistico. E nella metà dei casi la dinamica vede l’autobus incolpevole. Lo spiega il professor Paolo Beria del Politecnico con uno studio inedito sul mercato delle autolinee a lunga percorrenza, con focus sul tema della sicurezza, dedicato a raccontare l’evoluzione del mondo del trasporto persone attraverso l’innovazione. Lo studio tratteggia trend e statistiche relative all’incidentalità, fornisce un’accurata fotografia di un settore che, dalla liberalizzazione del 2014 ad oggi, è cresciuto molto. Per quanto attiene alla sicurezza la media annuale del numero di incidenti con feriti che vede coinvolti autobus in servizio extraurbano rispetto al numero totale di incidenti con feriti è di 6 su 1.000. In 3 casi su 1.000 l’autobus risulta incolpevole». Le principali cause? Eccesso di velocità e sbandamento. La nebbia si conferma la condizione atmosferica più sfidante per chi si trova alla guida di un mezzo pesante. Come prevenire gli incidenti dipendenti dal fattore umano? Attraverso il monitoraggio delle condizioni dei percorsi e la garanzia di un supporto ai conducenti da una centrale operativa. Importante è garantire agli autisti adeguate pause dalla guida in termini di frequenza e durata in relazione anche alle condizioni esterne (traffico, notte).Il presidente di ANAV Giuseppe Vinella ha affermato: «L’autobus è un mezzo di trasporto sicuro, ecologico, economico, flessibile e confortevole, i risultati dello studio costituiscono l’ennesima conferma. L’autobus offre una soluzione di spostamento che risponde ai parametri di identificazione della mobilità sostenibile e smart che gli indirizzi nazionali e internazionali di politica dei trasporti raccomandano di promuovere. Esiste ancora un immotivato gap di percezione da parte delle Amministrazioni, soprattutto locali, che non incentivano fino in fondo questa modalità di trasporto collettivo e la sottopongono a misure di restrizione della circolazione e a tassazione impropria. È necessario continuare a lavorare, anche nei riguardi dell’opinione pubblica, e ridurre questo gap tra percezione e realtà in quanto l’autobus rappresenta la soluzione, anziché costituire il problema. Sulla sicurezza, l’UE chiede di immettere ulteriori sistemi entro il 2022: assistenza alla velocità, alla frenata, alla collisione dei pedoni, e diversi altri. Per ciò che ci riguarda, i sistemi di frenata e manovra assistita, in tema di ‘angoli ciechi’, già adesso permettono di evitare collisioni per lo spostamento di autobus di almeno 12,5 m. Ma sulla sicurezza, investimenti e strategie devono continuare ad essere una costante.

Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.