Alcuni giorni fa un gruppo di vandali incappucciati ha fatto un’azione “militare” al capolinea di Assago di M2 in pieno giorno. La domanda scatta naturale: quale sicurezza può garantire una metropolitana dove accadono impunemente episodi simili? E se ad agire non fossero vandali ma un pazzo o dei terroristi?
Lo ripetiamo da mesi, dopo le tante aggressioni contro gli autisti e le risse scoppiate in vagoni del metro. Non è sufficiente l’intervento della security Atm che comunque interviene a chiamata e che ci mette 15 minuti ad arrivare.
Servono le pattuglie miste Vigili/Security promesse dal Sindaco al Prefetto e mai attuate per poter identificare personaggi sospetti e clandestini.
Serve spendere per la sicurezza un po’ dei 51 milioni prelevati dai milanesi con l’aumento tariffario.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Nella giungla vige la legge del più forte, a Milano imperversano i prepotenti grazie ad un sistema di sicurezza che non esiste.
Nelle metropolitane e sui mezzi ATM è diventato una cosa normale assistere ad angherie rivolte agli operatori e ad atti di vandalismo che non dovrebbero avere riscontro in una città (come da nessuna altra parte) di livello mondiale.
Le scorribande di personaggi evidentemente incivili devono avere fine.
Occorre che le forze dell’ordine, adeguatamente equipaggiate, possano essere messe al servizio della collettività anche nel settore dei trasporti cittadini.
Le casse del comune godono di un surplus di oltre 50 milioni derivanti dal servizio ATM.
Perché una parte di questi soldi non viene spesa per la sicurezza del personale e degli utenti oltre che per preservare le strutture e i mezzi ATM?
Si vocifera che circa il 45% delle ore lavorate dai dipendenti sia in regime di straordinario per ovviare alla pesante carenza di personale.
Facendo un rapido calcolo viene ovvio pensare che i lavoratori operino sotto stress.
Assumendo il personale mancante, almeno per il 45%, forse ci sarebbe un servizio più adeguato?