Franco Vassallo non è uno di quei politici che stanno dietro una scrivania ed hanno come massima aspirazione gli applausi alle inaugurazioni. È uno che si sporca le mani, va sul territorio e affronta i problemi. Anche quando questi dovrebbero essere gestiti dal Comune. “Fa lo stesso, l’importante è il benessere dei cittadini”, dice lui sorridendo. Il tema di oggi sono le case popolari. Ricordiamo che proprio in questi giorni è scaduto il termine per aderire al piano di rientro dalla morosità. Piano che si concentra soprattutto su conguagli per cifre spese in servizi. Vediamo, nel dettaglio, quali mirabolanti servizi vengono offerti dal Comune.
Consigliere, partiamo dalla prima segnalazione, arrivataLe come presidente della Commissione Casa.
In via Saint Bon 6 i citofoni non funzionano da mesi. In questi giorni caldi è intervenuta la guardia riscontrando difficoltà nel mettersi in contatto con gli inquilini che necessitavano l’intervento. Nella scala C oramai l’ascensore è diventato un incubo, è più le volte che è fermo che in funzione. Ora è fermo da 4 giorni: in sostanza le persone dei piani alti sono sequestrate in casa.
Anche ordinando la spesa i fattorini si rifiutano di fare 10 piani a piedi. MM è a conoscenza, ma continua a non agire, accampando ogni volta scuse. Ho chiamato io personalmente questa mattina per segnalare il problema, il centralino del numero verde mi ha risposto: “la faccio richiamare la responsabili di zona “ e sto ancora aspettando.
Mi sembrano servizi all’altezza della capitale morale del Paese. Ma procediamo, non è l’unico esempio che può farci, giusto?
In viale Omero 15 la portineria è a pezzi, da quasi 10 anni è esposto un cartello “lavori in corso”, ma non è mai stato fatto alcun restauro. L’entrata per ambulanza e pompieri è chiusa, bisogna entrare da Via Osimo. Il portinaio è difficilmente reperibile e la pulizia ne risente pesantemente. Il cortile è costellato di buche, con fondo irregolare dove la gente continua a cadere. È rampante il fenomeno del subaffitto di cartine e solai, dove, talvolta trovano rifugio disperati provenienti da tutto il mondo. Non aiuta il fatto che i portoni siano sempre rotti. Infine, come ciliegina sulla torta, le case sono piene di muffa.
Per par condicio non posso non chiederLe se vi siano problemi del genere anche nelle case gestite dalla Regione.
Nella casa ALER di via Quarti, nonostante vi sia piena collaborazione con i responsabili della manutenzione, e il Municipio abbia previsto la riqualificazione del parco delle Cave lato via Quarti, con molte Associazioni che hanno predisposto iniziative culturali, continuano imperterrite le occupazioni. La gente denuncia, ma chi lo fa rischia in prima persona, subendo anche pesanti minacce. ALER ha in programma un importante intervento di sgombero. Di cui, all’orizzonte, non si vede alcuna traccia. Purtroppo.
In definitiva le periferie vanno bene quando si devono annunciare piani straordinari di intervento, o quando il comune ci vuole comprare immobili. Ma per mostrare l’efficienza Meneghina no. Per quello è ancora meglio via Montenapoleone. Cala la sera, si rinfresca l’aria, ma purtroppo il disastro delle ultime due giunte domattina sarà ancora al suo posto.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845