Chissà come guarda il mondo che rincorre il tempo con l’ansia del fare, il bambino sdraiato sulle strisce pedonali, dormendo e custodendo l’innocenza della sua età… Il fatto di cronaca è ambientato a Torino, ma potrebbe essere ambientato in qualsiasi città dove il pulsare e il ritmo di movimento sono senza fine. Forse fantastica spiagge mai frequentate, compagni di giochi, il profumo dei fiori…Anche i bambini nutrono quel silenzio accanto al cuore che diventa desiderio, sogno. Anche i bambini, stracci vaganti nel degrado e nell’abbandono, questi bambini allevati dai rom in carovane improvvisate, conoscono la libertà di essere fantasmi, senza un apparente perché. Il bambino è stato fotografato in corso Cosenza, poco lontano dalle roulottes insediate da poco tempo. Rialzatosi vagava senza una meta, con l’autonomia consentita dal disinteresse di chi dovrebbe vigilare. Molti altri vagano accompagnati dal silenzio e dall’abbandono, crescendo come lattughe, a volte nudi, a volte infangati dalle pozzanghere, a volte seduti, immobili davanti ad un orizzonte senza promesse. Chissà che cosa rappresenta il mondo, il tempo, la vita nell’anima di quei bambini.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano