Palazzo Reale. La mostra “Nespolo fuori dal coro”, personale dedicata a Ugo Nespolo

Cultura e spettacolo

Articolata come un viaggio, la personale dedicata a Ugo Nespolo (nato in provincia di Biella nel 1941) racconta il percorso di un artista che nelle sue multiformi evoluzioni ha segnato tappe rilevanti nella storia dell’arte italiana. In programma fino al 15 settembre è a ingresso gratuito.
Esposte nell’Appartamento dei Principi, circa duecento opere rappresentano la ricerca creativa di Nespolo, il suo eclettismo e la sua particolare attenzione per i materiali: dal legno ai metalli, dalle ceramiche ai vetri.

Insofferente verso gli obblighi del conformismo, Nespolo è un artista originale, “fuori dal coro”. I primi lavori risalgono agli anni Sessanta e vengono presentati da Pierre Restany alla Galleria Schwarz di Milano, che annovera fra i suoi artisti Duchamp, Picabia, Schwitters, Arman e Baj: con quest’ultimo Nespolo fonda l’Istituto Patafisico Ticinese. Queste opere anticipano il movimento dell’Arte Povera fondato da Germano Celant, le cui mostre vedono la partecipazione di Nespolo. Di questo periodo sono “Molotov”, “Condizionale”, “Power Violence”, “Radio”, “Semplicissimo” e molti lavori “Senza titolo”: assemblaggi di vimini, formica, legno, colle, acciaio, ferro e carta. Nasce la tecnica dei “puzzles”, che di Nespolo diventano la più riconoscibile cifra distintiva. L’artista ritaglia e rifila pezzi sagomati di legno, incastrati e fatti combaciare fra di loro per comporre figure dai contorni irregolari: tessere monocromatiche, che danno vita alla combinazione di inedite policromie.

Precoce è la passione di Nespolo per il cinema, con Mario Schifano dà vita al “Cinema degli Artisti”, ispirato al New American Cinema che conosce tramite Jonas Mekas, Warhol, Yōko Ono, P. Adams Sitney. Tra il 1967 e il 1968 realizza film come “Grazie Mamma Kodak”, “La galante avventura del cavaliere dal lieto volto”, “Le gote in fiamme”, “Neonmerzare”, “Buongiorno Michelangelo”, “Boettinbianchenero”, “Tucci-Ucci”, che vedono protagonisti Enrico Baj, Lucio Fontana, Mario Merz, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti. A Milano, grazie a Fernanda Pivano, conosce anche i più significativi esponenti della beat generation, Jack Kerouac e Allen Ginsberg, che diventa il protagonista del film A. G. (1968).

A Parigi con Baj Nespolo incontra Man Ray, che gli dà un testo da utilizzare per il film “Revolving Doors” del 1982.Quella del cinema è un’esperienza che dura negli anni, dando luogo a importanti retrospettive a lui dedicate da musei, gallerie, fondazioni ed istituzioni culturali in America, Europa e Asia; fino al Beaubourg di Parigi con la rassegna del 1984 intitolata “Le cinéma diagonal”, dove viene anche presentato, nel 2001, Film/a/To, sceneggiato e interpretato da Edoardo Sanguineti.

A Palazzo Reale sono esposti vari fotogrammi e straordinari manifesti di film, ideati e disegnati dall’artista anche per le proiezioni in musei internazionali quali Londra, Berlino, Bucarest, Shanghai.

Gli anni Settanta e Ottanta vedono Nespolo ampliare la scelta dei materiali ed innovare le forme dei lavori: “Fuga in avanti” è uno stivale rovesciato in legno e cuoio; “Gentlemen’s Agreement” un divertente porta-cappelli; “Ipotesi dialettica” animali in cartapesta dipinta, fotografie dell’artista che salta nel vuoto, “Les mains pleines” una scultura in legno e alabastro, “Tranche de vie” un grande ventaglio in legno, madreperla e argento; “Nesporama”, un coloratissimo smalto su legno; “Adesso avete voi”, “Barbe posticce”, “Con i vostri mostri sacri” e “Grande conto”, acrilici su legno.

Tra il 1973 e il 1985 Nespolo è a New York dove si afferma la pop art, cui guarda con interesse senza trascurare la tradizione delle avanguardie europee, dal Futurismo al Dada. Sono di questo periodo quadri come “Fuga da New York, Quando la città dorme”, “Soft New York” e la serie “Vetrine di New York”. Artista e uomo di cultura – è anche critico d’arte – Nespolo è contrario allo sprezzante isolarsi dell’artista e rivendica l’esigenza di “contaminarsi”, scendendo in mezzo alla gente e adattando l’arte alle sue esigenze, per farla entrare nei circuiti dell’esistenza quotidiana.

Di qui l’attenzione per il design e la pratica di un’arte applicata, che ha portato Nespolo a cimentarsi nei settori più disparati, dall’abbigliamento all’arredamento, dalle copertine di libri e di dischi alla grafica pubblicitaria (le campagne dedicate a Campari e alla Richard Ginori di cui è stato il direttore artistico): fondamentale risulta la creazione di manifesti dedicati a eventi culturali e sportivi, da Azzurra ai Mondiali di Calcio e al Giro d’Italia. Troviamo in mostra molti manufatti del genere, come i prototipi di mobili colorati, modelli di fontane pubbliche, set di tazzine e servizi di piatti per Renault e Richard Ginori, orologi Swatch, accendini Zippo, modelli di moto per BMW e Piaggio.

Nespolo è anche autore di celebri scenografie e costumi per il teatro – come la “Turandot” di Busoni, il “Don Chisciotte” di Paisiello e l’”Elisir d’amore” di Donizetti, la “Butterfly” di Puccini – oltre a occuparsi del tour di Ivano Fossati nel 2000: in mostra si trovano vari bozzetti in modelli acrilici su legno e disegni a tecnica mista su carta.

E vi sono anche maioliche dipinte, acrilici e foglie oro su legno, un’enorme opera polimaterica “abitabile”, sculture in vetro, opere dedicate a temi chiave come i Numeri e le Lettere, bronzi dipinti e sculture in bronzo come “Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare,” di cui realizza nel 1999 una scultura alta 10 metri in acciaio dipinto per il Comune di San Benedetto del Tronto.

Nespolo è stato protagonista di importanti mostre realizzate in tutto il mondo: da New York a Tokio, da Londra a Seoul, da Pechino a Mosca, sino a quella itinerante del 1997 nelle capitali del Sud America, in una ininterrotta e straordinaria esperienza di arte e vita.

Info: www.palazzorealemilano.it

Ingresso gratuito

Orari Lun: 14:30 – 19:30 – Mar. Mer. Ven. Dom.: 09:30 – 19:30 – Gio. Sab: 09:30 – 22:30

(Aperto 15 agosto 9:30 – 22:30)

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