Quando l’emergenza diventa la normalità: nomadi e periferia, parte prima

Milano

Nella Milano delle Olimpiadi, dello skyline, nella città internazionale e ricca, i problemi hanno un luogo molto preciso dove venire collocati. La periferia. Un limbo in cui tutte le regole rispettate altrove in città vengono sospese. Ci si rilassa nei controlli. I requisiti per avere una casa popolare possono essere aggirati con occupazioni abusive che durano fino alle elezioni successive. Per chi è sfortunato. Per i molto sfortunati un po’ meno, fino alla prossima esigenza di pubblicità. Purtroppo, per la grande maggioranza a tempo indeterminato. I campi nomadi spuntano come funghi e proliferano, spesso, indisturbati. Le discariche compaiono come improbabili stelle comete, ad indicare la strada fuori dalla metropoli delle luci e dentro la grande città dei problemi.

Ma qualcuno non si arrende, e continua nella battaglia per il buonsenso. Milano non comincia con la cerchia dei Navigli. Quarto Cagnino e Crescenzago sono anch’esse Milano. La Barona e Niguarda non sono terra di nessuno. Sono braccia e gambe che sostengono il corpo splendente e vincente del centro. Non possiamo farne a meno, se non vogliamo una città menomata. Dobbiamo ascoltarle, se fanno male. Altrimenti si rischiano danni irreparabili. Questa estate daremo quindi voce alle battaglie che l’amministrazione non vuole ascoltare. Un’opposizione concreta e non ideologica. L’opposizione dell’Altra Milano.

Oggi il consigliere del Municipio 7 Franco Vassallo ci lascia una riflessione sulla presenza dei nomadi a Quarto Cagnino. Una battaglia disperata, in salita, contro il famigerato muro di gomma che rispedisce al mittente ogni tentativo di soluzione definitiva.

“Quarto Cagnino. La gente oramai è esasperata dalla continua presenza dei camper di famiglie Rom che continuano a sostare dinanzi alle case di via Roberto Rossellini e di fronte ai giardini pubblici di via Paone. La presenza comporta l’abbandono di rifiuti che lasciano in giro. Nonostante la presenza di cestini. Inoltre, in questo periodo di intenso caldo, capita di vederli a bagno nudi nei canali presenti nel parco delle cave di fronte ai caseggiati di via Pompeo Marchesi.

È inutile dire che la fontanella presente nei giardini pubblici di via Paone viene utilizzata da loro come se fosse un diurno. Più volte i cittadini di tutto il quartiere con me e il Presidente di Municipio Bestetti hanno chiesto il ripristino del presidio di Polizia Locale h. 24 presente in via Fratelli Zoia, ho chiesto assieme a Bestetti un incontro per il ripristino di tale presidio all’assessore Scavuzzo… non si è degnata neanche di rispondere, né a noi ma neanche ai cittadini che aspettavano risposte in merito.”

Come vedete, ancora una volta, è l’emergenza che diventa normalità.

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