Il rebus dei finanziamenti illeciti alla Lega, tra dichiarazioni e smentite

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Un’inchiesta del sito Buzzfeed ha svelato un incontro tra alcuni russi ed italiani in cui si sarebbe discusso di un accordo illegale per far arrivare alla Lega 65 milioni di euro per la scorsa campagna elettorale delle europee, documentato con tanto di frammenti audio oltre alla trascrizione completa dell’incontro.

Da tempo circolano certi sospetti su un possibile finanziamento della Russia alla Lega, del resto è noto che la Federazione Russa ha concesso finanziamenti a partiti di diversi stati europei rappresentanti la destra sovranista, tra cui il partito francese de la Lepenne che ha beneficiato di 11 milioni pagati da una banca russa. I partiti dell’ultra destra infatti sono da sempre contrari alle sanzioni russe mosse dall’Unione Europea. Per la prima volta tali ipotesi sono state oggetto di un’accurata attività investigativa.

L’incontro sarebbe avvenuto il 18 Ottobre scorso, presso l’Hotel Metropol di Mosca, mentre Salvini era in visita della capitale russa (da quando è segretario si è recato in Russia una decina di volte). Tra i partecipanti spicca Gianluca Savoini, ex portavoce di Salvini e suo accompagnatore in tutti i suoi viaggi in Russia.

«Mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka di finanziamento dalla Russia» è stata l’immediata replica del ministro dell’Interno in una nota.

Gli altri partecipanti all’incontro sarebbero tre russi e due italiani, tutti non identificati. Si parla di questo accordo che dovrebbe prendere luogo mediante la vendita da parte di un’importante azienda petrolifera russa di 3 milioni di tonnellate di carburante all’ENI. Il pagamento avverrebbe tramite intermediari e sotto la voce risconti-commissioni. ENI ha smentito ogni coinvolgimento e negato che sia stato raggiunto un accordo. Sostanzialmente il metodo

sarebbe stato quello di gonfiare il prezzo del carburante allo scopo di far beneficiare la Lega del denaro in eccesso ma, come risulta dalle trascrizioni, riservando una parte di esso alla controparte russa.

Nella registrazione si sente Savoini raccomandare agli altri di non riferire a nessunRo i dettagli dell’accordo. «Dobbiamo essere un compartimento stagno», dice. La legge italiana infatti pone il divieto ai partiti di ricevere donazioni dall’estero. Al momento del dialogo era però permesso grazie a un cavillo normativo, ma entro il limite massimo di centomila euro l’anno.

Al momento non è chiaro se tale accordo abbia avuto un seguito, se il finanziamento si sia effettivamente realizzato, anche solo parzialmente. E dopo la replica di Salvini, Gianluca Savoini, Interpellato dall’Adnkronos , smentisce: “Non ci sono mai stati fondi né soldi per la Lega da parte di nessuno di quelli citati da Buzzfeed. Tutte parole e blablabla, come peraltro ha appena detto Salvini”.

Con una nota, Eni “ribadisce con fermezza di non aver preso parte in alcun modo a operazioni volte al finanziamento di partiti politici. Peraltro, l’operazione di fornitura descritta non è mai avvenuta. Eni, in presenza di qualsiasi illazione volta a coinvolgerla in presunte operazioni di finanziamento a parti politiche, si riserverà di valutare le opportune vie legali a tutela delle propria reputazione”.

Andrea Curcio

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