Il Circolo delle Imprese incontra l’On. Salini a Milano

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Oltre 200 gli imprenditori presenti all’evento conclusivo organizzato dal Circolo delle Imprese prima della pausa estiva. L’Hotel Grand Visconti Palace di Milano è stata la cornice all’interno della quale si è concentrata una serata ricca di spunti di grande interesse, emersi dal confronto tra alcuni imprenditori e l’On. Massimiliano Salini, volti a delineare l’orizzonte politico entro il quale sarà possibile valorizzare la ricchezza e il valore dell’impresa italiana, specialmente a livello europeo. Una serata che ha visto una nuova modalità di approccio rispetto ai tradizionali appuntamenti del Circolo delle Imprese, ma non per questo meno interessante: “Stasera non partiamo dalla testimonianza d’impresa – ha esordito con orgoglio il Presidente Alessandro Fiorentino – ma mettiamo al centro la testimonianza dell’On. Massimiliano Salini a partire dalla sua esperienza di questi primi cinque anni in Europa per capire dal confronto con lui quali saranno le sfide e quale il panorama che si prospetta per le nostre aziende nei prossimi anni”. Interlocutori dell’On. Massimiliano Salini sono stati Valeria de Cicco, commercialista di un prestigioso studio milanese nonché Assessore al Bilancio e alle Politiche Sociali del comune di Cinisello Balsamo, Giuseppe Lupi imprenditore bergamasco leader nel settore della prevenzione delle cadute dall’alto e Andrea Gabba, ventitreenne consigliere comunale di Inzago. È stata la loro esperienza nei diversi ambiti a dettare la linea del confronto con l’On. Salini, precise e puntuali le tematiche affrontate, a partire dal futuro della Piccola e Media Impresa per il prossimo quinquennio legato al ruolo dell’Europa in una prospettiva di crescita, toccando il delicato tema dei rapporti economici internazionali soprattutto in tema di dazi e brevetti, fino alle prospettive di crescita che per ora lasciano poco spazio all’ottimismo. Valore e libertà le due parole cardine dell’intervento dell’On. Salini: “L’ambito del Circolo delle Imprese è uno spazio politico vero – ha esordito – perché è un ambiente in cui si mettono a tema le questioni centrali della vita della società italiana, quelle che hanno a che fare con la creazione del valore, in cui l’Italia ha sempre brillato”.  Dopo i primi cinque anni in commissione industria e trasporti, nel prossimo mandato è riconfermata la presenza in commissione industria cui sia aggiungerà quella del commercio internazionale, perché in Europa per poter cambiare le regole è fondamentale esserci: “In questa commissione – ha spiegato l’On. Salini – passano tutti dossier che riguardano le regole anti dumping. È una commissione strategica perché non si discute la protezione del mercato italiano ma la protezione da chi non rispetta le regole del mercato”. Una sottolineatura discriminante che mette in luce la centralità della tutela della libertà d’impresa, intesa come difesa di tutto ciò che beneficia del lavoro che sta dietro ad un’azienda, quindi l’intera società. Anche sul tema dei brevetti, che rientra in questo contesto, per invertire la rotta è necessario un cambiamento di prospettiva: “Dipende dal modello di sviluppo in cui crediamo, se incentrato sul consumatore o sul produttore. Oggi in Europa è incentrata sul consumatore e la logica su cui si fonda la tutela del consumatore è troppo spesso fondata sul sospetto nei confronti del produttore – ha aggiunto l’On. Salini-  e questa è una dinamica che distrugge il rapporto tra società e Stato. Il migliore alleato per il consumatore è il produttore a condizione che lo Stato non ritenga la libertà d’impresa un’interferenza sociale ma il suo pilastro”. Uno svecchiamento quindi delle logiche secondo le quali per realizzare il bene comune sia necessaria una decisione statale della politica: “E’ la storia che conferma il contrario – ha aggiunto l’On. Salini – credere nel modello di sviluppo fondato sulla centralità del produttore significa credere che intraprendere è il cuore della vita sociale”. La vera sfida politica è di proporre un modello costruito sulla fiducia che dagli ultimi dati della commissione europea in tema di crescita non lasciano ben sperare, 0,1% la stima per l’anno in corso e 0,7% quella per il 2020. Denatalità e investimenti sono lo specchio di un Paese che ha perso fiducia nel futuro: “Il punto fondamentale per rigenerare numeri economici interessanti – ha detto in chiusura l’On. Salini – è investire sulla fiducia e per farlo il primo investimento è sull’educazione”. Drammatico il dato dell’investimento del PIL per l’educazione, un esiguo 3% contro il 18% alle pensioni: “Il Paese potrà ripartire mettendo a tema non solo le dinamiche economiche ma anche un investimento nei confronti di chi rischia, di chi ha fiducia e destinando almeno il triplo nella libertà di educazione, fioritura massima della libertà della persona”.

Micol Mulé

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