Ieri a Milano l’ottava sezione del tribunale ha assolto due studenti del collettivo Lume che erano sotto processo per l’occupazione, nel novembre 2017, del collettivo antagonista in viale Vittorio Veneto (negli spazi dell’ex magazzino del verde pubblico nei Bastioni di Porta Venezia). Lì tuttora “risiede” il collettivo Lume.
Questa sentenza, nell’autunno scorso, era stata anticipata dal pronunciamento del gip che rigettava il decreto penale di condanna di 4mila euro richiesto dalla Procura con la motivazione “la condotta non ha rilevanza penale in quanto ha avuto scopo dimostrativo con la finalità di stimolare gli enti pubblici a una più proficua utilizzazione degli spazi per finalità connesse con il godimento della collettività e della cittadinanza”
Ieri quindi, come ha comunicato il collettivo Lume, è stata emessa la sentenza con l’assoluzione dei due attivisti assistiti dagli avvocati Mirko Mazzali e Guido Guella. “Con la pronuncia odierna – è il comunicato di Lume – si è riconosciuto che occupare uno spazio abbandonato senza finalità di lucro non può essere reato. Nonostante la soddisfazione per l’esito di questo processo, non possiamo non esprimere preoccupazione per l’attuale incapacità politica, colmata paradossalmente dai giudici, di riconoscimento e tutela dei beni comuni,con un’inversione di ruoli e competenze che non dovrebbe trovare spazio in uno stato democratico”.
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Il cammino sembra segnato in modo inesorabile.
Se vuoi qualcosa puoi battere la strada dell’illegalità.
Dov’è finito il principio del rispetto della cosa altrui o della collettività?
I valori essenziali si sono persi per strada, la scuola non insegna più il dovere civico e si accartoccia sul pensiero uguale per tutti. I meritevoli devono appiattirsi verso il basso altrimenti si crea discriminazione. E’ vero il contrario.
La legge è disuguale per molti ma non per tutti.