Immaginate di aver investito svariate centinaia di migliaia di euro, ore di lavoro e infinite notti insonni in un’attività commerciale. È partito, finalmente. I conti sono in pari, state pensando, finalmente, a crescere. Poi vi arriva una notizia. È solo una voce, all’inizio. Chiudono la strada. Lavori. Fibra, mica fibra. Forse tubi. L’unica certezza sono i martelli pneumatici. Siccome i lavori si iniziano d’estate e si finiscono nell’anno del mai, la polvere sarà sempre presente. Il rumore anche. I disagi non ne parliamo. Chi mancherà, sempre di più, saranno i clienti.
Questo significa altri sacrifici. Ma questi sono diversi dagli altri. Ve li impone la macchina burocratica del Comune, che di voi se ne frega. E se i disagi possono essere necessari, la lentezza, i problemi correlati e tutto il circo tipico di questi eventi lo sono assai meno. Per questo il pubblico ha un dovere morale di risarcire i danni creati. Ed in effetti la Regione non si è mai tirata indietro. Ad esempio
“[…] ha approvato gli interventi per le attività commerciali e dell’artigianato di servizio interessate da lavori di pubblica utilità localizzate nel comune di Brescia (realizzazione della linea ferroviaria strategica TAV “alta velocità/alta capacità”) e nel Comune di Sesto San Giovanni (prolungamento della metropolitana linea 1);
la D.G.R. 2 agosto 2018, n. XI/435, integrata con D.G.R. 10 settembre 2018 n. XI/513, ha approvato una iniziativa volta ad attenuare i disagi subiti delle attività commerciali interessate da lavori di pubblica utilità con oggettivi e perduranti limiti alla sosta e alla accessibilità pedonale e veicolare, in particolare per i cantieri della Metropolitana, per la realizzazione di parcheggi sotterranei o per la realizzazione di altre opere viabilistiche di lunga durata, da attuare in accordo con i Comuni Capoluogo di provincia a seguito della sottoscrizione di apposita convenzione”
E quest’anno? Ci ha pensato il Consigliere di Forza Italia Gabriele Barucco:
“Rifare le strade è importante, chi ha un’attività commerciale non deve pagare due volte, una con le tasse e una con i mancati incassii questo principio è sempre stato chiaro a chi amministra. Le attività commerciali interessate da lavori pubblici devono ricevere sostegno dal settore pubblico in questi momenti di difficoltà. Ed il peso non può ricadere interamente sui Comuni. Io credo che anche la Regione abbia degli obblighi. Per questo oggi, in sede di approvazione di bilancio, ho chiesto sia approvato un ordine del giorno che impegna il Presidente a ripristinare i fondi per assolvere a questo obbligo morale. Ogni giorno chiudono 14 negozi in Italia. Non possiamo essere corresponsabili di questo impoverimento del territorio”.
Speriamo che il tempo necessario al rifinanziamento sia breve. La riduzione dei tempi di appalto dei lavori pubblici fa prevedere un boom di lavori. Ed è doveroso impedire che questo boom travolga altre attività commerciali.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,