Alla fine anche Milano avrà i suoi Daspo. La delibera é stata approvata coi voti di un pezzo di centro sinistra più Forza Italia e Lega. Contrari la sinistra radicale di Pisapia e Rizzo. Prima però abbiamo assistito a una seduta di psicoanalisi all’ interno del centrosinistra con tanto di appelli di intellettuali contro norme liberticide e distinguo. In realtà il PD ha cambiato idea sui Daspo: dopo che 3 anni fa aveva respinto una mozione FI per applicare le ordinanze sindacali e i Daspo antidegrado previsti da Minniti. Come al solito arrivano alle conclusioni di buon senso dopo anni di errori e quando molti danni son già stati fatti.
Il provvedimento è molto timido, parla di obbligo di allontanamento e non di Daspo e Zone Rosse, per non contraddire le tonnellate di critiche al Decreto Sicurezza che il PD ha riversato sul Ministro Salvini. Non cita espressamente né i Rom, ne l’accattonaggio molesto. Il PD non ha voluto espressamente definire le vie e i quartieri dove applicarlo (salvo il centro storico). Ma alla fine la sostanza è che Milano ora ha strumenti per affrontare degrado, prostituzione, spaccio e insediamenti abusivi di Rom. Certo, senza un reale impegno del Comune, senza più Vigili in campo per effettuare e controllare gli allontanamenti, questa delibera rimarrà una grida manzoniana, come peraltro vuole la sinistra buonista. Ma da domani quando i cittadini chiamano per allontanare clochard molesti, carovane rom e venditori abusivi, non ci sono alibi per il Comune.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.