Moschee, No della Regione al Pgt del Comune. Ma le abusive non vanno sgomberate?

Lombardia

Pur riconoscendo ai luoghi di culto una valenza educativa e di aggregazione, fatte salve alcune degenerazioni, l’insistenza del Comune di aprire nuove sedi senza tener conto dei parametri tecnici voluti dalla Regione, si allinea con quel buonismo senza se e senza ma che conosciamo. Il  Piano di Governo del Territorio (Pgt) del Comune di Milano relativamente al capitolo  luoghi di culto esistenti e di nuova istituzione, viene sonoramente bocciato dalla Regione. «È stato approvato dalla Giunta regionale della Lombardia il parere sulla “compatibilità del Piano di Governo del Territorio” del Comune di Milano con la normativa regionale. Pareri positivi in alcuni ambiti, quali l’approccio innovativo sul tema dell’abitare, sull’insediamento di esercizi di vicinato nei quartieri e sulla funzione di salvaguardia riconosciuta all’attività agricola. Restano invece diverse criticità inerenti il Piano delle attrezzature religiose» si legge nella nota diramata da Palazzo Lombardia. E l’assessore lombardo Fioroni riassume a Il Giorno «Il Comune indica il rispetto della normativa senza tuttavia concretamente dimostrarlo. Infine critichiamo fortemente la previsione di una distanza convenzionale di 100 metri l’una dall’altra per tutte le realtà religiose, una decisione anch’essa che non viene minimamente motivata dal Comune e che appare decisamente fuori luogo per una realtà così ampia e variegata come Milano. Ricordo che il parere espresso da Regione Lombardia, benché molto critico, non è per nulla politico ma esclusivamente tecnico. Mi auguro che il Comune di Milano si adegui, così come ogni Comune deve fare in base alla normativa vigente, alle prescrizioni dedotte. Adesso toccherà al Consiglio comunale ed ai relativi componenti dare risposte a quanto indicato nel parere» Infatti prevedendo nuovi edifici inseriti tra i luoghi di culto, non è allegata alcuna documentazione con cui si possa verificare la sussistenza dei parametri urbanistici richiesti dalla Legge regionale 12 del 2005 e neppure  gli impatti ambientali e territoriali di quanto previsto.

Ma prima di far nascere come funghi nuove moschee, perché non si controlla che cosa succede soprattutto in quelle abusive? Perché non vengono sgomberate?

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