Il Premio Nobel la ricordava per “i racconti caratterizzati da forza visionaria e rilevanza poetica che danno vita ad un aspetto essenziale della realtà americana”, ed era, per i suoi lettori, una delle voci più importanti, rispettate e veritiere di ciò che è stata la schiavitù dei neri in America. La sua voce manca da ieri dopo 88 anni vissuti per dare un senso etico e politico alla letteratura afroamericana, per confrontarsi con lo sfruttamento, la colonizzazione, lo schiavismo e in general. Era il tentativo di scardinare il pregiudizio razziale per rifondare un’estetica di una cultura nera.
“Se io scrivo di afro-americani, i critici mi definisono blackwriter, se John Cheever scrive di bianchi del New England, la discussione s’impronta sulla complessità del racconto. Spero che un giorno la letteratura non sarà più divisa tra nera e bianca. Perché sono abbastanza stufa di essere considerata una sociologa invece di una letterata.”, scriveva.
E fu la prima donna nera a vincere un Nobel. The BluestEye (L’occhio più azzurro) era ambientato nel 1941 in Ohio e racconta con maestria la storia di Pecola, una 11enne afroamericana cresciuta negli anni della Depressione con un complesso di inferiorità e con lei altre bambine vilipese, emarginate. Il riscatto sono quegli occhi azzurri tanto desiderati, il paradigma di una libertà che rende uguali. Il New York Times ne lodò il linguaggio «così preciso così fedele al linguaggio parlato e carico di dolore e meraviglia al punto che il romanzo diventa poesia». Elenca Huff. Post: Il debutto nella letteratura della Morrison risale al 1970 con The BluestEye, L’Occhio più azzurro. L’ultima sua opera pubblicato nel nostro Paese è L’origine degli altri, uscito nell’ottobre 2018. Toni Morrison è stata per quasi due decenni editor presso la famosa casa editrice Random House.
Nel 2010 è stata insignita della Legion d’onore e al 2012 risale l’assegnazione della Medaglia presidenziale della libertà: si tratta delle due più alte onorificenze civili della Repubblica francese e degli Usa.
Parla Toni Morrison “Liberarsi era una cosa, rivendicare la proprietà di quell’io liberato un’altra.”
“Ha avuto una morte dolce come il miele. La pena è stata vivere.”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano