Asfalto rosso in via Commenda e in via Orti. Prof Beltrami Gadola “…con risultati poi, pessimi”

Milano

In Comune tutti innamorati dell’asfalto rosso? Pare di sì, pare che sia trendy, adatto al famoso Centro. Un’originalità coi tempi smart di una Milano con poca manutenzione, rattoppi vari, strade dissestate. Da tempo abbiamo “ammirato” questa soluzione per il rifacimento del pavé e ora (è notizia del Corriere) “È di questi giorni la riasfaltatura che elimina buche e rattoppi. E da via Lamarmora nasce un senso invertito provvisorio. Anche via Orti si tinge  di rosso. La traversa di corso di Porta Romana in questi giorni è stata risistemata: gli operai hanno steso un asfalto di colore rosso-bruno. Il colore rossastro è stato deciso in accordo con il Municipio 1 e non è una novità: già da alcuni anni tinge le vie centrali e sostituisce il pavé. Nella vicina via della Commenda, anch’essa diventata rossa, avanzano i cantieri del nuovo Policlinico ed è stato invertito il senso nel tratto tra via Lamarmora e Orti”. Insomma il rosso vince ripetutamente. Scriveva il prof. Beltrami Gadola, già docente di Urbanistica al Politecnico “Le intenzioni sono buone, i risultati sono pessimi e soprattutto nel migliore dei casi la “salvaguardia del carattere storico” dura due o tre anni, dopodiché il rosso diventa nero. Oltre a costare circa il 30% in più – da 20 € al metro quadro a 30 € -, l’asfalto rosso ha un gravissimo difetto: il cambiamento di colore che avviene sin dai primi mesi, soprattutto in funzione dell’intensità del traffico, rende impossibile fare rappezzi che non siano visibilissimi e, come si dice a Padova “Xe pèso el tacòn del buso”. E sottolinea “In questi ultimi anni molte zone di Milano sono state interessate da lavori di riordino e di risistemazione: piazze, marciapiedi, piste ciclabili, aree di sosta. L’accuratezza nell’esecuzione e nella progettazione è la più varia, si va da lavori eseguiti e progettati egregiamente a lavori che gridano vendetta al cielo: perché? Da chi dipende? Dalla direzione lavori? Dal fatto che molti appalti sono presi a prezzi insostenibili e si preferisce lasciar correre sulla qualità piuttosto che allontanare l’Impresa e tener aperti piccoli e grandi cantieri, rifare gli appalti con tutto quello che segue in perdite di tempo?”

Aggiungo “E Sala che fa?”

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