In questa serie di articoli vogliamo darvi una visione per quanto possibile chiara di quanto è successo e, con un po’ di fortuna, di quanto accadrà. Un’avvertenza, per quanto riguarda il futuro: le previsioni scadono con cadenza di dodici ore. Quello che è valido la mattina, raramente ammirerà il tramonto. Siamo alla viglia dell’Apocalisse e tutto è calmo in attesa della tempesta
Salvini ed i suoi
Stavolta rischia di essere finita per davvero. Si chiude la bella stagione del Papeete e si avvicina l’Inverno del nostro scontento. Che durerà a lungo prima di tramutarsi in Estate nel cielo di Roma. Sono saltati tutti i giochi di prestigio, le piccole strategie per confondere un avversario che pare, oggi come non mai, granitico. In politica talvolta questo è il peggiore segno di debolezza possibile. Ma non è sempre detto. Esiste ormai solo una speranza per il voto subito: Zingaretti. E questo la dice lunga su quanto Salvini governi la crisi. Senza sondaggi è difficile sapere come vada per il Capitano, ma è lecito pensare non benissimo. E questa è la sconfitta maggiore: da protagonista assoluto della scena politica a comparsa di successo. Il passo successivo è, naturalmente, l’oblio.
Di Maio ed i suoi
Per la prima volta in almeno due lustri assistiamo ad una crisi con trattativa al buio. Perché è improbabile che non ci siano contatti. E se fossero saltati lo avremmo saputo. Quindi i pontieri sono al lavoro. E tra questi ci sono Prodi e Grillo. Insomma c’è voglia di giallorosso. I nodi al momento sono tre: 1. il premier 2. la finanziaria 3. il contratto di governo. Possono essere sciolti, purché vengano affrontati precisamente in quest’ordine. Se si iniziasse dalla fine sarebbe disastro assicurato. Così come sarebbe folle affrontare la finanziaria senza guida. C’è tempo una settimana per risolvere il primo punto ed aprire il secondo. Vedremo se basterà.
Il PD
Zingaretti è l’ultima variabile impazzita nel sistema. Farà di tutto per votare, perché al momento non controlla i gruppi. Solo che per riuscirci deve sabotare le consultazioni senza far imbufalire Mattarella. Una cosa al limite dell’impossibile. In generale lui vorrebbe monetizzare il fatto che il PD stia meglio di due anni fa. E dopo questa finanziaria non è affatto detto che quanto sopra resti vero. Anzi. Però la exit strategy con tutto il partito proiettato al governo istituzionale appare davvero stretta.
Conte
Oggi si vendicherà. Dopo quattordici mesi di umiliazioni ha pronto il pugnale, l’ha intinto nel veleno e si appresta a colpire. Ripetutamente. A fondo. Senza pietà. Non si fanno prigionieri oggi. L’unica incognita è se andrà fino in fondo dimettendosi o concederà più tempo ai Grillini per fare l’accordo per il dopo di lui. È lecito pensare che molto dipenda da che ruolo si profila per lui in commedia. Sarà un Conte bis? Sarebbe di sicuro la soluzione più comoda, è innegabile. Ma in politica la comodità non è tutto. Vedremo. Di sicuro oggi alle 15 si prepara la madre di tutte le commedie. Se sarà tragedia o sceneggiata dipenderà da Mr Papeete.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,