Le mani su Palazzo Chigi

Attualità

Sono partite le consultazioni. Che si annunciano rapide. Il Partito del Non Voto è pronto a fornire truppe e supporto all’intesa Giallorossa, a prescindere dalla formula. O da chi guiderà l’esecutivo. Questo spazza via l’ultima incognita, ovvero la tenuta al Senato. Le condizioni dettate dal Partito Democratico sono così vaghe e generiche che chiunque fosse di sinistra avrebbe potuto approvarle. Infatti i Cinque Stelle non si sono scomposti. Oggi si attende la conferma delle cose. L’unica incognita resta il tempo. Basterà a far nascere l’esecutivo?

Un altro problema sono le offerte concorrenti della Lega. Che soffrono tutte dello stesso problema: chi le fa è chi cinque minuti fa ti ha pugnalato. Ricordiamo tutti la storia della rana e dello scorpione. Ed a differenza della rana, nessuno crede che lo scorpione possa andare contro la propria natura. Che è pungere. Anche chi ti salva. Così, quando oggi pomeriggio, Salvini dirà a Mattarella che lui un governo coi 5 Stelle lo farebbe pure, purché si votasse a Febbraio, lui annuirà, prenderà atto, e passerà ad un altro argomento. Con leggerezza. Qualcuno potrebbe dire con leggiadria.

Le conseguenze di questa situazione sono molteplici. Le prime sono una guerra mediatica totale degli ex alleati. Che, come tutti gli ex, stanno aprendo i cassetti e facendo prendere aria al rancore accumulato. Con risultati paradossali. Gente che fino al mese scorso difendeva il cambiamento a spada tratta, ora ci spiega come fosse tutto sbagliato. Benvenuti nel club. Ma, soprattutto, è in atto una portentosa gara di menzogne raramente vista. La Bestia è ferita, ma non intende morire in silenzio.

La propaganda, in politica, è una cosa estremamente utile. Non possiamo negarlo. Ma è imperativo non divenirne prigionieri. L’idea che un governo PD- 5 stelle sia illegittimo è il terrapiattismo costituzionale odierno. È sicuramente una sciagura, di certo non farà bene al paese e se potessimo evitarcelo vivremmo tutti molto meglio. Ma non è illegittimo. Ormai siamo arrivati a dire che l’accordo tra la prima e la seconda forza parlamentare sia il governo dei perdenti. Mentre quello tra la prima e la terza andava benissimo. Io credo che, se vogliamo riprendere la strada del centrodestra, il primo passo da fare sia uscire da questo pantano mediatico. Per il bene di tutti. Soprattutto nostro.

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