Preparati, con l’occhio esperto, destrezza nei movimenti, velocità nella fuga. E così, racconta il Corriere, un turista Libico di 51 anni, derubato dell’orologio un «Patek Philippe», del valore di 70mila euro. Due uomini, i ladri, che sono fuggiti in direzione Duomo. E il primo quadro che si è presentato agli agenti è la vittima piangente in piazza Meda. Un episodio come tanti, se non fosse che la frequenza dei furti anche in pieno Centro è diventata insicurezza, paura. Sicuramente arrivano molti, anzi moltissimi turisti ignari della delinquenza presente ormai in ogni strada, meravigliati che i teatri siano chiusi a Natale, sconcertati degli orari ridotti dei mezzi pubblici in estate, sorpresi dagli spazi verdi inondati di rifiuti, ma per ora l’incuria a Milano non ha prodotto quella diceria che allontana gli ospiti, ma qualche punto interrogativo, sì. Sala nella sua torre invalicabile di convinzioni, è come sempre proiettato nel suo mondo futuribile. E la realtà macina ogni giorno degrado, incongruenze, opacizzando la patina di una città modello che non c’è.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano