Turista derubato di un orologio da 70mila euro e poi la chiamano una città sicura, esemplare

Milano

Preparati, con l’occhio esperto, destrezza nei movimenti, velocità nella fuga. E così, racconta il Corriere, un turista Libico di 51 anni, derubato dell’orologio un «Patek Philippe», del valore di 70mila euro. Due uomini, i ladri, che sono fuggiti in direzione Duomo. E il primo quadro che si è presentato agli agenti è la vittima piangente in piazza Meda.  Un episodio come tanti, se non fosse che la frequenza dei furti anche in pieno Centro è diventata insicurezza, paura. Sicuramente arrivano molti, anzi moltissimi turisti ignari della delinquenza presente ormai in ogni strada, meravigliati che i teatri siano chiusi a Natale, sconcertati degli orari ridotti dei mezzi pubblici in estate, sorpresi dagli spazi verdi inondati di rifiuti, ma per ora l’incuria a Milano non ha prodotto quella diceria che allontana gli ospiti, ma qualche punto interrogativo, sì. Sala nella sua torre invalicabile di convinzioni, è come sempre proiettato nel suo mondo futuribile. E la realtà macina ogni giorno degrado, incongruenze, opacizzando la patina di una città modello che non c’è.

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