L’ex presidente del Consiglio ed ex segretario del PD Matteo Renzi ha ripreso le carte in mano o quantomeno sta ricominciando a farsi sentire.
Il giorno delle comunicazioni del presidente del consiglio sulla crisi di governo ha parlato per terzo, dopo Conte e Salvini. Il discorso sembra ancora da leader di partito. D’altronde Renzi controlla ancora il gruppo dei parlamentari del PD, nominati da egli stesso, mentre Zingaretti è impegnato fuori dal Parlamento in veste di presidente della regione Lazio.
La sua volontà è chiara. L’ex segretario si sta rimettendo all’opera per fare esattamente l’opposto di quello che, grazie alla sua influenza, fu capace di evitare un anno fa all’indomani delle elezioni: un governo del PD con i 5 stelle.
Sia chiaro, le condizioni da allora sono diverse, lo scopo dell’operazione, i temi e i modi assai dissimili. Se lo scorso anno l’ex sindaco di Firenze si era dato da fare per evitare a tutti i costi la nascita di un governo politico con i pentastellati (lo si può anche capire, dopo il recente passato di guerra ed insulti reciproci), smentendo Travaglio e intellettuali della sinistra (il cui disegno era la culturalizzazione dei barbari 5 stelle), oggi sta premendo fortemente affinchè si costituisca il governo con i grillini.
Tutto ciò per scongiurare, a sua detta, il temuto aumento dell’IVA e al fine di salvaguardare l’interesse del paese. Dunque un governo di scopo e non politico, destinato a durare poco, giusto il tempo di organizzarsi mentalmente a nuove elezioni.
Ma una motivazione così nobile ha convinto pochi ed anche lo stesso Zingaretti si era mostrato diffidente, indicando il voto anticipato come soluzione. Se infatti la legislatura si dovesse interrompere e il paese fosse chiamato nuovamente alle urne, Renzi perderebbe tutti i deputati e i senatori fedeli alla sua corrente.
L’apertura ai grillini non è piaciuta particolarmente all’ex ministro dello sviluppo economico Calenda che ha annunciato una sua uscita dal partito nel caso in cui sorgesse il governo rosso-giallo. Anche il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha manifestato la sua assoluta contrarietà. Tutta gente che era vicina a Renzi.
In questa situazione così delicata, per l’Italia e per il Movimento 5 stelle, anche Grillo ha ripreso conoscenza. Egli ha riunito alcuni membri del Movimento presso la sua abitazone, riprendendo così ad indicare la linea o quantomeno ad influenzarla. Anche Grillo, come Casaleggio e lo stesso Di Maio, ha il terrore di nuove elezioni e punta un governo anche con l’odiatissimi PD, da anni e anni demonizzato. Ma non tutti nel Movimento sono entusiasti di questa strada, Paragone e Di Battista tanto per citarne alcuni.
Andrea Curcio
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