L’organizzazione di volontariato, che da oltre 50 anni si prende cura delle persone che hanno bisogno di essere ascoltate, cerca nuovi volontari in cinque città lombarde, compresa Milano. «Il nostro servizio è attivo 365 giorni all’anno dalle 10 alle 24, ma vogliamo renderlo ancora più capillare ed efficace». «Nel 2018 Telefono Amico Italia ha ricevuto ben 7558 richieste di aiuto e supporto dalla sola Lombardia, che, superata soltanto dal Piemonte, è la seconda regione per numero di accessi al nostro servizio di ascolto». A renderlo noto è Monica Petra, presidente di Telefono Amico Italia, organizzazione di volontariato che da oltre 50 anni, attraverso 20 centri di ascolto locali distribuiti in tutta la Penisola, si prende cura, al telefono e via mail, delle persone che hanno bisogno di aiuto, garantendo il totale anonimato. «In particolare – aggiunge la presidente – in Lombardia siamo presenti con cinque centri territoriali a Bergamo, Brescia, Busto Arsizio, Mantova e Milano, che è la città dalla quale abbiamo ricevuto il più alto numero di chiamate a livello nazionale. Dal capoluogo lombardo, nel corso nel 2018, sono infatti arrivate più di 2mila e 600 chiamate». «In particolare – aggiunge la presidente del centro territoriale di Milano di Telefono Amico Tiziana Bedani – molte persone si sono messe in contatto con noi per difficoltà legate alla solitudine o al bisogno di compagnia (25,5% delle chiamate), ma ogni anno riceviamo anche numerose telefonate dalle quali emergono problemi esistenziali (9,8% delle chiamate) e legati a malattie psichiche (7,8%). Tra le persone che ci hanno contattato la maggior parte è di sesso maschile (61,5%) ed ha un’età compresa tra i 46 e i 55 anni (27,2%) o dai 56 e i 66 anni (26,3%)». Le percentuali sono abbastanza simili a quelle relative all’intera regione Lombardia, i cui cinque centri locali nel 2018 sono stati contattati principalmente da uomini (60%) con un’età compresa tra i 46 e i 55 anni (26,1%) o dai 56 e i 66 anni (24,6%) per problemi legati prevalentemente alla solitudine (21,5% delle chiamate), a disagi esistenziali (8,1% delle chiamate) e a malattie psichiche (6,4%).
Oltre ai dati relativi alla provenienza geografica delle chiamate, Monica Petra mette in evidenza i numeri delle chiamate gestite dai singoli centri territoriali. «È importante sottolineare – spiega – che non tutte le chiamate provenienti dalla Lombardia vengono gestite da centri di ascolto lombardi e, viceversa, che i centri di ascolto lombardi non gestiscono esclusivamente chiamate provenienti dalla Lombardia. Il principale criterio di distribuzione delle richieste di ascolto è, infatti, il “mantenimento dell’equilibrio” tra i vari centri: le chiamate, al fine di ridurre il più possibile i tempi di attesa, vengono assegnate in modo da mantenere bilanciato il numero di richieste di aiuto gestite dai singoli centri; il criterio geografico subentra soltanto in seconda battuta». Il centro di Telefono Amico Italia che quest’anno ha gestito il più alto numero di chiamate in Lombardia è quello di Busto Arsizio, che ha ricevuto quasi 2 mila e 300 richieste di aiuto. Seguono i centri locali di Brescia con la gestione di circa 2mila chiamate; Milano, che quest’anno ha gestito circa mille e 300 chiamate; Bergamo e Mantova con la gestione di circa mille chiamate annue. Attualmente i centri locali lombardi di Telefono Amico Italia possono contare sul sostegno di circa 130 volontari, che mettono a disposizione gratuitamente il proprio tempo per ascoltare, in forma totalmente anonima, chi ha bisogno di parlare per sentirsi meglio: 26 sono attivi a Bergamo, 28 a Brescia, 14 a Mantova, 29 a Busto Arsizio e 27 a Milano. «Il nostro servizio di ascolto, raggiungibile attraverso il numero unico 199.284.284 o attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it, è attivo 365 giorni all’anno dalle 10 alle 24,
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