Deserto: la Festa dell’unità evapora nelle intenzioni. Per ora

Milano

Una platea desolatamente deserta, all’apertura della Festa dell’Unità in Corvetto. Chi si aspettava la solita bolgia vociante, la riprova di una vitalità esuberante, è sconcertato. E quel volere tenacemente indottrinare la periferia con slogan inattuali, non è riuscito, per ora. Tutti a Roma? Tutti a proporsi per le nuove poltrone gialle a disposizione? Può darsi…ma c’è anche quel taciuto birignao che suggerisce di non sporcarsi le scarpe in una periferia discussa che non si lascia incantare dalla risonanza dei big PD. Orlando è rimasto a Roma per assistere alla nascita di quel governo che è un insulto alla democrazia e al buon senso. Malcontento diffuso tra i pochi volenterosi piddini presenti e una giustificazione utopica che va bene per ogni soluzione pasticciata. “La responsabilità che stiamo mostrando in questi giorni ci costerà, però i militanti devono accettare di provare a governare con chi ci ha insultato e ci ha definito il partito di Bibbiano», dichiarano a Libero. E ancora «L’alleanza con il partito dei 5 Stelle non è la panacea di tutti i mali, ma l’Italia merita di avere un governo stabile e il Pd farà di tutto per questo, senza venire meno ai propri valori». La segretaria metropolitana, Silvia Roggiani, che ha preso la parola per prima sul palco dello «Spazio cielo», parla a pochi intimi e a molte sedie vuote. La Biblioteca interessa a ben pochi, ma l’atmosfera più evidente è l’abbandono. Domenica arriva Sala e le sue fanfare e vedremo quanto saprà vivacizzare la festa. Relaziona Libero “E poi alcune novità, come le giostrine per i bimbi e undici concerti a ingresso gratuito. Immancabile, invece, il punto ristorante con prezzi nemmeno troppo economici: 4,50 euro per una birra media; 8 euro per gli spaghetti al ragù di cinghiale; 10 euro per il pesce spada alla griglia.” Per evidenziare che la festa è attrattiva, al meno per il PD. Nel menù mancano i rospi che comunque i piddini stanno digerendo.

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