Il Forum The European House-Ambrosetti di Cernobbio 2019
Combo Clerici: lo stato del settore costruzioni e immobliare. Le questioni aperte
Il Presidente di Assoedilizia e di Europasia Achille Colombo Clerici sarà uno degli ospiti, italiani e stranieri, del Forum The European House-Ambrosetti in programma dal 6 al 9 settembre prossimi a Villa d’Este di Cernobbio (Como). In tale occasione riservera’ attenzione ad alcune fra le questioni più importanti sul tavolo del governo, in particolare per quanto riguarda il settore costruzioni e immobiliare. A causa della crisi di governo e’ rimasta in sospeso, per citare, la revisione della tassazione immobiliare Imu: in Parlamento era, infatti, in discussione una norma che prevedeva l’unificazione di Imu e Tasi – una semplificazione burocratica ma con gettito invariato (quindi stesso carico fiscale per i cittadini) – con la prospettiva di abolire del tutto la tassa sui servizi indivisibili impedendo nel contempo agli enti di “ricaricare” il mancato gettito sull’Imu.
Nessuna certezza neppure sulla legge Sblocca cantieri, perché la legge approvata a giugno, è ancora priva di oltre 20 decreti attuativi per entrare in vigore. Così come oltre 340mila enti del Terzo settore dovranno attendere almeno fino al 2021 per il debutto dei nuovi regimi fiscali agevolati, sempre che il Registro unico parta entro il prossimo anno. Se nulla è deciso sui progetti infrastrutturali da avviare, resta da attuare il maxipiano di privatizzazioni da 18 miliardi per ridurre il rapporto debito/pil. Mentre sospesa e’ la sorte di diverse misure a favore di famiglie, imprese, professionisti e Terzo settore, non ancora operative o in scadenza. Le aziende, che hanno bisogno di programmare gli investimenti, non sanno se e in quale modo saranno ancora valide nel 2020 le agevolazioni di iper e superammortamento, il cui termine è ora fissato a fine anno.
Quanto alla imposta patrimoniale, da alcuni invocata, va detto che una cosa sono le dichiarazioni di alcuni politici, altro sono gli effetti pratici delle politiche che vengono attuate. In merito dunque alle rassicurazioni dei politici riguardanti la non introduzione di una nuova tassazione patrimoniale, possiamo dire che escludere una nuova tassa patrimoniale non e’ sufficiente a tranquillizzare gli italiani. Per ottenere un incremento impositivo patrimoniale, basterebbe infatti inasprire le aliquote o i metodi di applicazione dei tributi gia’ esistenti, aventi natura di prelievo patrimoniale. In particolare, si tratta dell’Imu/Tasi sugli immobili (con la relativa riforma catastale pendente), della imposta sulle transazioni finanziarie, del sistema del ‘risparmiometro’ sui depositi bancari, del monitoraggio bancario (se prelevi dai conti correnti devi giustificare, se non prelevi devi ugualmente giustificare – operare con le banche sta diventando un vero problema), dell’imposta di successione ( si discute, non solo di aliquote, ma anche del sistema della ‘legittima’). Occorre, dunque, ‘vigilare’ particolarmente la sfera normativa e di applicazione di questi tributi.
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