Alla luce del poi, aveva ragione Salvini che ammetteva un peccato d’ingenuità e di fiducia nella coerenza tra intenzioni e parole. “”un ribaltone pronto da tempo, se da una settimana all’altra si passa dalla lega al Pd. L’accordo votato a Bruxelles sulla commissione imposta da Merkel e Macron aveva l’obiettivo di riportare indietro l’Italia e si spiegano i tanti no del governo degli ultimi mesi“. Ora ci sono le “prove” perché riporta Il Giornale “La frattura vera nasce dalla decisione di Pd e M5S di appoggiare (insieme) Ursula von der Leyen come capo della Commissione Ue. La Lega non era d’accordo, ma Conte ha tirato dritto. Anche l’elezione di David Sassoli al Parlamento europeo è un capitolo della stessa storia….A “confessare” che da tempo l’inciucio si stava preparando alle spalle della Lega è un importante esponente del Pd che, in anonimato, spiega al Corriere come la crisi il tira e molla d’agosto tra Pd-M5S sia stato tutto meno che imprevisto. “È stata una sfida – dice il piddino – tra due scommesse: da una parte Salvini, che scommetteva non avremmo fatto in tempo a costruire una nuova maggioranza; dall’altra noi, che a quella maggioranza avevamo iniziato a lavorare, scommettendo a nostra volta che Salvini avrebbe aperto la crisi entro l’estate“. Ecco la conferma dei sospetti di molti: alla nuova maggioranza “avevamo iniziato a lavorare” ben prima che l’ex ministro dell’Interno aprisse le danze della crisi.” Il resto è la storia di una partita giocata con astuzia, benedetta dall’Europa: un modo, insomma per normalizzare, secondo loro, un’Italia che aveva alzato la testa. Ma si può dire una monumentale presa per i fondelli degli italiani, un baro senza dignità, la vittoria dell’èlite
Olga Molinari