Oggi nei calci, nei pugni, nella ribellione feroce c’è tutto il disprezzo delle nostre leggi e di chi le fa osservare. Pare proprio che la moda dell’aggressione stia dilagando per una forma di pseudo autodifesa che grida illegalità e rifiuto della società che li ospita. Ma perché arrivano così numerosi, allora? In verità i bersagli sono quasi sempre gli uomini in divisa che protestano, ma… Riferisce Il Giorno “La storia inizia poco dopo le 14.30 di martedì dalle parti di piazzale Maciachini, durante un normale controllo biglietti a bordo di un mezzo del filobus 90-91. A eseguire le verifiche sui tagliandi di viaggio ci sono anche gli uomini della security Atm e gli agenti della polizia locale. A un certo punto, uno dei passeggeri, evidentemente sprovvisto di ticket, spintona i controllori e riesce a scendere dal pullman. A.K. si dirige di corsa verso via Crespi, braccato da ghisa e vigilantes. Dopo qualche centinaio di metri, gli inseguitori riescono a raggiungere e a bloccare il giovane, che però non vuole proprio saperne di arrendersi e cerca con insistenza di rubare l’arma di ordinanza a un agente, appendendosi con forza al suo cinturone.” E come si può costatare l’aggressione si alimenta con nuovi elementi, ma poi “il ventitreenne continua a scalciare con violenza, tanto che serviranno sia le manette che le fascette di contenimento alle gambe per immobilizzarlo definitivamente.” La finale è uno schiaffo a chi è finito all’ospedale con ferite e lesioni, perché A.K. è incensurato e ha il permesso di soggiorno scaduto; per cui il giovane viene denunciato per resistenza e lesioni e rimesso in libertà. E i milanesi si sentono presi in giro.
Anna Ferrari
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