Salvini non c’è più? E allora no al Centro per i rimpatri in via Corelli e accoglienza generalizzata

Milano

Il fantasma di Majorino, il lessico ideologico del protettore dei migranti, ritornano a imporre una linea che, comunque, appartiene a Sala e alla Giunta tutta. Anche, naturalmente, all’assessore Rabaiotti che ha ereditato le patate bollenti del welfare. E allora questa prova di forza che attraversa il Governo e l’amministrazione milanese per cancellare le decisioni, le leggi dell’ex Ministro Salvini, si impone come prioritaria. E così il nuovo governo si è appena insediato, ma in Comune già si pensa alla strategia di cambiare la destinazione d’uso del Centro in via Corelli da Centro per i rimpatri a Centro d’accoglienza tout court. Rimangono alcune incognite e un po’ di burocrazia da espletare ma quel luogo brutto e cattivo marchiato da Salvini e diventato “luogo di segregazione”, secondo il lessico di sinistra, tornerà a sorridere nell’accogliere i migranti che arriveranno con i porti aperti. Ma volente o nolente, gli autori di gesti illegali, di violenze arbitrarie che vengono destinati all’espulsione, dove vanno? E’ una domanda dell’uomo comune, che desidera chiarezza e coerenza nell’attività della pubblica amministrazione, ma ritornando a quel “venghino, venghino” di accoglienza generalizzata, c’è solo il caos. E sempre l’uomo comune si chiede come si possano ignorare leggi ratificate l’altro ieri, come si possano teorizzare soluzioni a prescindere del normale buon senso. Ma chi ha detto che il pensiero comune politicamente corretto della sinistra sia un dogma, la verità assoluta?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.