Questo governo parte subito benissimo, proponendosi di non farci sentire la mancanza dello sguardo sveglio di Toninelli. Da una parte lincia il ministro Micheli perché vuole fare le grandi opere. Dall’altra rilancia le medesime opere, ma la Sud. È una spettacolare girandola di sciocchezze pensate per massimizzare lo scopo: non fare assolutamente nulla, ma dando l’impressione di essere occupatissimi. Conte, ieri, ne era proprio convinto: poteremo l’alta velocità in una terra montuosa, dove i costi a Km sono allucinanti. Ma siccome a Nord bisogna bucare mezzo monte, ci dovremo pensare bene alla Tav.
Per fortuna a qualcuno non è sfuggita la somma ironia della cosa:
“Conte, mentre si trovava a Bari, cioè all’interno della Zona Economica Speciale Adriatica, lancia il programma del nuovo governo: più infrastrutture al Sud” dichiara il Consigliere Regionale Lombardo Gabriele Barucco. “Ovviamente a spese del Nord. Maggiore integrazione tra scuola ed imprese. Gentilmente offerta dai Lombardi, a cui però si nega l’autonomia scolastica. E poi l’alta velocità. Senza finire o menzionare la Tav. Il tutto comodamente seduto nella prima ZES d’Italia, strumento commerciale che noi al Nord non vedremo mai.
Questo è quello che i cittadini delle regioni più produttive non sopportano: non solo gli aiuti sono sempre pretesi, senza un grazie di ritorno. Ma poi ci rendono pure difficile aiutarli, con una competizione nazionale a suon di agevolazioni per il sussidiato e carico fiscale per chi aiuta. Noi non vogliamo dare meno, ma solo che questi aiuti venissero usati contro di noi nella competizione economica. È chiedere troppo? Quindi va bene, la solidarietà, va bene l’unità del Paese, ma almeno lasciateci competere dandoci le ZES e finendo la Tav.”.
La notizia buona è che abbiamo deciso che le analisi costi benefici sono utili, ma non ci si dovrebbe impiccare. La notizia cattiva è che continuiamo a finanziare i competitor interni della nazione. Questa cosa, lo ripeto, non ha senso. Sarebbe come imporre una tassa ai commercianti per favorire l’apertura di nuovi negozi, in funzione di lotta alla disoccupazione. L’errore non è la concorrenza, l’errore è che metà gara l’atleta più forte lo farà portando sulle spalle l’avversario. E l’altra metà questi potrà correre felice ala meta.
Diranno gli amici di sinistra: ma se l’altro è meno veloce, questa è uguaglianza. No, compagni, vi sbagliate: non è uguaglianza, è follia. Quello che avete sempre ottenuto è di diminuire gli atleti performanti ed aumentato quelli che si fanno dare i passaggi. Con il risultato finale di un sistema che collassa. E nessuno che taglia più il traguardo.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
Grande ignoranza e cattiveria allo stato puro. Il sud storicamente ha permesso al Nord povero di emergere. Nella Banca d’Italia all’interno dei caveau ci sono le riserve auree recanti il marchio del Regno delle due Sicilie. Le prime industrie e le ferrovie sono state create al sud smobilitate e ricostruite al nord dal regno Sabaudo. La monodopera per il miracolo industriale del triangolo Torino Milano Genova proveniva dal sud. I cervelli laureati a pieni voti provengono a tutt’oggi dal sud. Dopo sett’antanni di sfruttamento e oserei dire di ruberie perpetrate ai danni del Sud , non sarebbe il caso di condividere lo sviluppo reale del Sud cin beneficio per l’Italia tutta? Dimentichismo le migliaia di coste meravigliose e il clima che fanno del Sud la California d’Europa, con ricchezze immenze per turismo, storia, cultura, enogastronomia. Dimentichiamo che grano e prodotti ortofrutticoli sono l’oro della terra e noi al sud siamo perfettamente autonomi, non dobbiamo importare nulla. Le politiche industriali sono fallimentari e bisogna convertire l’industria in altre fonti di ricchezza.Oppure ci stacchiamo definitivamente dal resto dell’Italia. E chiediamo i danni per il maltolto. Ci riprendiamo l’oro nostro e ripartiamo non da 0 ma dalle nostre enormi risorse. Le infrastrutture dobbiamo crearle al Sud perchè il mondo ha desiderio di scoprire queste terre meravigliose.
Parole sante… Se le dicessero le imprese del Sud! Fino ad ora le uniche spese che hanno avvantaggiato i competitor interni sono state quelle che hanno drenato risorse dalla fiscalità generale per regalare infrastrutture al nord (vedi alta velocità e autostrade). Se ti fossi documentato sapresti anche che i costi per l’alta velocità in Italia sono stati largamente maggiori di quelli europei, anche se si lavorava in pianura e non in territori montuosi (che poi, sull’adriatica non ci sono mica le alpi). Insomma, articolo inutile e buono solo a buttate benzina sul fuoco del Nord vs Sud che ha tanti piace ma é dannoso tanto per i meridionali quanto per i settentrionali.