Matteo Renzi sembra aver deciso di abbandonare definitivamente il Partito Democratico. L’ex premier dichiara che alla Leopolda, in programma per il 19 Ottobre, sarà “più chiaro che mai”, facendo presagire a tutti l’avverarsi del suo inevitabile destino: fuoriuscire dal Partito Democratico per dare vita ad un nuovo partito riformista che si collochi al Centro.
Il primo passo sarà la costituzione di gruppi parlamentari autonomi (al Senato confluirebbero nel gruppo Misto in quanto il regolamento di Palazzo Madama impedisce la costituzione di gruppi autonomi), per poi trasformali in nuovo soggetto politico.
La decisione sembra essere stata consolidata dopo il rifiuto di collocar, da parte della segreteria dem, 5 esponenti di area renziana nel sotto-governo. Di questi ne sono stati infatti concessi due soltanto, Anna Ascani e Ivan Scalfarotto. Ha pesato anche sulla decisione la volontà del PD e di Zingaretti di costruire un’alleanza con i pentastellati anche a livello regionale. Volontà che è stata accettata da Luigi Di Maio il quale ha dato l’assenso per un’alleanza nelle imminenti elezioni umbre a patto che il candidato presidente venga scelto dalla società civile e che quindi sia estraneo ai partiti. Da un’alleanza per necessità si passa quindi ad una vera e propria alleanza politica per il futuro. Il Movimento esce così da quella condizione di a-partitismo che l’ha caratterizzato per tutti questi anni e si collocherebbe senza veli nell’area politica del centro-sinistra.
Ma Matteo Renzi non è l’unico nuovo interlocutore del CENTRO politico. Anche Calenda ha ufficialmente trasformato il manifesto “Siamo Europei” in un partito politico, con il nome ancora da definire. Il nuovo partito di Giovanni Toti, “Cambiamo”, pur virando più a destra dovrà distinguersi dalla Lega e da Fratelli d’Italia (fonti indicano l’esistenza di un patto tra Toti e la Meloni per rendere più liberale e meno sovranista FDI, al fine di sostituire Forza Italia).
L’editore Urbano Cairo, per il quale è prevista la premiazione all’Università Bocconi in data 25 febbraio 2020 come “Alumno dell’anno”, recentemente intervistato non ha escluso per il futuro, l’ingresso in politica. Non manca Flavio Briatore che ha annunciato la costituzione di un suo partito, il “Movimento del fare”. Infine c’è sempre Forza Italia che per il momento sta preparando le alleanze con Salvini e la Meloni in vista delle regionali, ma tra gli anti-salviniani al suo interno, in primis Mara Carfagna, c’è la volontà di seguire Matteo Renzi o comunque di confluire in un futuro polo nascente di CENTRO, il che, se vogliamo, sarebbe l’auspicio dello stesso Berlusconi, il quale aveva annunciato la nascita de “L’altra Italia”, confederazione di centro avversaria alle pulsioni sovraniste.
Che questi nascenti partitini si estinguano in breve tempo o saranno in grado di coalizzarsi rifondando un’area di centro alternativa al sovranismo e alla sinistra, è un interrogativo cui non possiamo oggi fornire una risposta. Lo scopriremo solo vivendo.
Andrea Curcio
Studente Università Bocconi Milano
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