I soloni che sentenziano per negare la destra che c’è

Attualità

E basta emarginazione a fior di sorriso dei radical chic che Arturo Diaconale definisce giustamente i “Soloni da salotto”. E ne parla per stigmatizzare quella vulgata corrente in certi ambienti dura a morire che trova “l’assenza di una destra autenticamente moderata, liberale, europeista e degna di stare a tavola al loro cospetto” E aggiungono, i Soloni che “una destra del genere non potrà mai emergere e liberarsi dal sovranismo populista impresentabile”  “Ma dei soloni da salotto bisogna parlare, continua Diaconale. Per denunciare la loro disonestà intellettuale quando usano l’argomento della inesistenza di una destra normale, non per aprire una discussione sulla questione ma per criminalizzare e mettere al bando chiunque si ponga all’opposizione della casta elitaria che controlla il governo ed ogni centro di potere importante del paese. Costoro partono dal presupposto che l’unica destra buona è quella morta, sepolta, archiviata nei più riposti scaffali della storia patria. Quella presente, qualunque forma possa avere, è sempre inaccettabile, inadeguata, reazionaria e, di conseguenza, condannata ad un ghetto politico le cui porte vanno chiuse a doppia mandata.” Perché “Sono loro ad essere moralmente e culturalmente impresentabili per la loro insopprimibile vocazione a badare solo ed esclusivamente ai propri interessi personali a dispetto di ogni principio ed ogni valore.”

L’articolo parte da un fastidio reale nell’assistere alla mancanza di obiettività e di critica per concludere “I soloni, infatti, sono dei criminalizzatori e dei linciatori di professione. Perché sono impregnati di quella vulgata egemonica che considera un eretico da bruciare chiunque osi divergere, dissentire, opporsi. Per questo va difesa sempre e comunque la destra che c’è con tutte le sue diversità e le sue articolazioni, anche quelle più radicali. Perché non è l’esistenza dei ghetti che garantisce la democrazia ma solo quella dei divergenti, dei dissidenti, degli oppositori.”

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