Draghi: l’economista Preatoni teme che si allarghi la forbice tra ricchi e poveri

Attualità

L’economia europea – e quella globale – nei prossimi mesi rischiano di ritrovarsi con l’acqua alla gola. Il presidente della Bce, Mario Draghi, prima di lasciare la guida della Banca Centrale Europea ha annunciato la riapertura del Quantitative Easing, per tentare di sostenere la crescita del Vecchio Continente. Un tentativo che rischia però di allargare ulteriormente la forbice tra ricchi e poveri.  Il pacchetto annunciato da Draghi – che impegna non poco la strategia dell’istituto di Francoforte che a fine ottobre passerà sotto il comando di Christine Lagarde – “se da un lato è stata criticata da alcuni istituti e commentatori tedeschi perché troppo espansiva, dall’altro ha deluso le attese del mercato, che si attendeva misure anche più incisive. Ma è probabile che il GC non abbia voluto esaurire, tutti in una volta, gli ormai risicati margini di manovra a disposizione per stimolare l’economia – scrive l’economista indipendente Giuseppe Schlitzer, sulla testata online Start Magazine –. Come ha spiegato Mario Draghi in conferenza stampa, sulla decisione hanno pesato le nuove proiezioni elaborate dallo staff della ECB, che hanno confermato “uno slittamento in avanti della ripresa che era prevista per il secondo trimestre dell’anno”. Preoccupa in special modo il peggioramento del clima di fiducia dell’industria, che risente delle tensioni protezionistiche, del rallentamento dell’economia cinese e del rischio di una Brexit disordinata.”

Le nuove proiezioni indicano, secondo Schlitzer, una crescita all’1,1% per quest’anno – grossomodo la metà di quella americana – che si porterebbe all’1,4% nel 2021. Tali indicazioni sono però basate su ipotesi benigne: tassi di interesse in flessione, lieve impulso fiscale, una Brexit ordinata, prezzi del petrolio in discesa. Inoltre la dinamica dei prezzi resta obiettivamente molto debole ed è prevista dalla stessa ECB all’1,5% nel 2021, lontana quindi dal target. I rischi di questo scenario già deludente sono dunque al ribasso. Insomma: che il pacchetto Draghi possa far ripartire l’economia non sono certi. Quel che è certo è che il Qe – sterilizzando nuovamente il rischio dei Paesi che emettono bond comprati dalla Bce – spingerà gli investitori a fare speculazioni sempre più azzardate, alla ricerca di rendimento e amplierà nuovamente la forbice tra ricchi e poveri. Con, in più, il rischio che, in un futuro vicino, si crei una nuova bolla finanziaria.

Blog Ernesto Preatoni

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