Va beh… abbiamo un sindaco psicologo, sociologo, politico, futurista, eclettico, decisamente uomo di mondo, che sa stare a tavola e usare le posate, sorridere se è il caso, rispondere con parole adeguate, sentirsi comunque er più, direbbero a Roma. Un sindaco con le idee aperte, in una città aperta, in un momento in cui anche l’apertura politica, ad esempio ai 5 stelle, fa bene alla carriera del leader in pectore. Milano e i milanesi sono il faro con cui illuminarsi, inebriarsi di successo, sbattere su Instagram ogni evento urbi et orbi. Ma rilasciare una lunghissima intervista ad una giornalista in ginocchio di “elle” parlando praticamente di sé come il Messia, pardon il Demiurgo che ha capito tutto, ha lanciato una Milano vincente e può criticare anche la sinistra . «Penso che la sinistra debba affrontare di petto certe questioni (immigrazione). E rivolgersi non alle coscienze collettive, ma a quella singola”, è una diarrea verbale senza fine. Il colloquio ha un soggetto, Sala, e un complemento oggetto, Sala. Per dire che sulla Milano vera, i disservizi, le isole di degrado, l’impulso degli ultimi tempi alla criminalità, la presenza dei tanti clandestini, nessuna domanda e nessuna risposta. La nuvola di beata sicurezza di Sala merita un confidenziale, acritico “Grazie Beppe”. Non si vede la pacca sulla spalla della radical chic condivisione, ma c’è. Le criticità di chi mangia fatica e abbandono, non appartengono agli unti dal Signore. E per finire, per restituire i pregi del nostro Sindaco, la giornalista chiede: Lei è anche il sindaco più social d’Italia. Come nasce una sua foto su Instagram? «La verità?. Instagram l’ho aperto poco prima di Expo, che era il paese dei balocchi: da lì ti veniva naturale, tutta farina del mio sacco, con l’aiuto di due assistenti, il mio portavoce e la mia compagna…Sa quale è stata la foto di maggior successo?” Quella seduto in poltrona, con i calzini arcobaleno, in occasione del Pride? «Esatto! Pensi che su Facebook ha fatto 2 milioni e 100.000 visualizzazioni. Era perfetta perché catturava il momento, e io ho la faccia di quello che non sembra ridicolo nemmeno con quei calzini”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano