Fino al 15 dicembre, all’interno del programma “Leonardo mai visto” che racchiude tutte le iniziative organizzate al Castello Sforzesco per le celebrazioni dei 500 anni della morte del genio toscano, è allestita nella Sala dei Ducali la mostra “Intorno a Leonardo. Opere grafiche dalle collezioni milanesi”. L’esposizione si concentra sulla fortuna e la diffusione di alcune invenzioni grafiche di Leonardo, come i celeberrimi “nodi” che sono ripresi nella decorazione della Sala delle Asse.
La rassegna presenta nove preziose opere grafiche, realizzate tra gli anni novanta del Quattrocento e la fine del Cinquecento, in grado di raccontare il successo dei soggetti trattati da Leonardo, che hanno lasciato significative tracce nel lavoro di artisti della sua cerchia e per i secoli successivi, provenienti da istituzioni milanesi quali la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, la Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli” e il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco. Il percorso prende l’avvio dalla “Testa di Leda” (circa 1504-1506), disegno appartenente alle collezioni civiche del Castello Sforzesco. Il foglio, un autografo di Leonardo, ritoccato dagli allievi, è uno studio a matita rossa che fissa l’immagine del volto della mitica Leda, per amore della quale Giove si trasformò in cigno e dalla cui unione nacquero i Dioscuri, quindi prosegue con tre tavole dei cosiddetti “nodi vinciani”, motivi decorativi incisi a bulino partendo dalle invenzioni di Leonardo, realizzati nell’ambito della sua bottega verso la metà degli anni novanta del Quattrocento e conosciuti in pochissimi esemplari.
La serie completa dei sei “nodi vinciani” è conservata nelle collezioni della Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Le raffinate opere grafiche sui giochi di intrecci potranno essere apprezzate dal pubblico proveniente dalla vicina Sala delle Asse, dove attraverso lo spettacolo di luci e proiezioni virtuali sono messe in evidenza le geometrie formate dai nodi che si intrecciano ai rami di gelso, l’albero che celebrava la sapienza politica di Ludovico il Moro. Peculiari di Leonardo sono le “teste di carattere”, significativo fu l’influsso di queste nella ritrattistica degli artisti del suo tempo. Nel percorso si incontrano un suggestivo disegno con due teste grottesche – inedito, già attribuito all’incisore originario di Praga, Wenzeslaus Hollar (1607-1677) ma forse opera di fine Cinquecento – e uno studio a matita nera di Giovanni Agostino da Lodi (1500-1519 circa), con una testa maschile barbuta, evocativa delle ricerche sulle espressioni dei volti nel Cenacolo in Santa Maria delle Grazie.
La mostra si conclude con un focus sul motivo del cavallo, documentato attraverso tre rarissimi bulini, su carte filigranate, realizzati fra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento nell’ambitodi Giovanni Antonio da Brescia (attivo tra la fine XV e il primo quarto del XVI secolo). I fogli raffigurano studi di cavalli per monumenti equestri associabili con tutta probabilità ai progetti per Francesco Sforza e Gian Giacomo Trivulzio.

Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.