Dal primo ottobre per la famiglia tipo arriverà un aumento della bolletta della luce del 2,6% e del +3,9 per il gas. Lo rende noto Arera, l’Autorità per l’Energia precisando che “sono prevalentemente l’andamento stagionale dei mercati e le criticità internazionali, a spingere al rialzo le bollette dell’energia per i clienti in tutela, nel quarto trimestre del 2019”. Per l’energia elettrica l’aumento finale è il risultato di una crescita dei costi di acquisto dell’elettricità, attenuato da una riduzione degli oneri generali.
Nel dettaglio, l’aggiornamento, valido dal prossimo primo ottobre, è determinato da un aumento della componente a copertura della spesa per la materia energia (+3,2%), parzialmente ridotto da un calo di quella per gli oneri generali (-0,6%). La condizione di ritrovato equilibrio del gettito degli oneri infatti ha permesso una loro riduzione.
Per il gas naturale l’andamento è sostanzialmente determinato per intero dall’aumento della spesa per la materia prima (+3,8% sulla spesa della famiglia tipo), legata alle quotazioni stagionali attese nei mercati all’ingrosso nel prossimo trimestre, e da un lieve aggiustamento dei costi di trasporto (+0,1%).
Per quanto riguarda una misurazione degli effetti sulle famiglie (al lordo tasse), per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo, nell’anno in corso (compreso tra il primo gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019) sarà di 559 euro. Nello stesso periodo la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.107 euro. Nel 2019 la famiglia tipo ‘in tutela’ quindi avrà una spesa totale sostanzialmente allineata a quella del 2018, registrando solo un aggiustamento di circa il +1% (+1,35% per l’elettricità, +1% per il gas).
Andamento stagionale, riduzione della produzione di gas olandese, alcune restrizioni all’accesso ai gasdotti di transito europei, rileva l’Authority, “sono tra i fenomeni che spingono verso l’alto il prezzo del gas, ancora predominante anche nella produzione elettrica. Sempre in materia di produzione elettrica pesano i timori per un possibile calo della produzione francese nei prossimi mesi, a causa dei problemi in alcune centrali nucleari. A questo si aggiungono le recenti tensioni geopolitiche, legate agli attacchi alle piattaforme petrolifere saudite, che hanno influenzato le quotazioni delle principali commodity energetiche”.
Le variazioni tariffarie di questo ultimo trimestre, commenta il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, “ci consegnano un 2019 in cui i costi energetici hanno mantenuto una sostanziale stabilità nel medio periodo anche a fronte degli interventi sugli oneri che hanno caratterizzato la prima parte dell’anno. Nel complesso quindi uno scenario positivo che però conferma, ancora una volta, l’importanza di un sistematico lavoro di revisione degli oneri generali per recuperare tutti gli spazi possibili a vantaggio di consumatori e aziende”. (Adnkronos)
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