Riccardo De Corato, esponente di FdI e assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia, ha commentato “Questa mattina (ieri,ndr) mentre il Sindaco consumava la consueta colazione di propaganda nelle periferie milanesi, questa volta a Quarto Oggiaro, noi a pochi passi da lui in via G.B. Grassi, al civico 89 di fronte all’Ospedale Sacco, insieme ai residenti della zona procedevamo alla raccolta delle firme contro il degrado in cui l’area è ridotta dal totale disinteresse del Comune. La richiesta dei partecipanti al sit-in – ha proseguito De Corato – è stata quella di bonificare l’area ex Fiar diventata ormai una priorità perché rifugio di sbandati e nomadi. Il problema, oltre ad essere di ordine pubblico, è anche di ordine ambientale. Nella fabbrica ci sono, inoltre, bombole del gas inutilizzate e cumuli di rifiuti, una vera discarica a cielo aperto. Oltre a tutto ciò si accumulano quantità enormi di eternit e di fumi, che risultano nocivi per tutta la popolazione della zona, questi ultimi provocati da incendi appiccati dagli occupanti abusivi. Come se non bastasse tutto questo, a pochi passi c’è l’Ospedale Sacco di Milano. Nonostante la situazione sia fuori controllo, per il Pd della zona, la protesta è inutile dimenticandosi che il Comune può ricorrere a strumenti coercitivi come le ordinanze del Sindaco per impedire questo enorme accumulo di rifiuti di vario genere. Infatti, Palazzo Marino, invece di limitarsi ad un semplice sollecito, poteva e può ancora intimare alla proprietà, con un’ordinanza contingibile urgente, la messa in sicurezza del sito. In via alternativa, la stessa Amministrazione Comunale può sempre sistemarla, per poi rivalersi sui proprietari. Siamo davanti ad un problema sanitario, quindi esistono tutte le motivazioni per poter agire. Qualcuno dica ai residenti cosa s’intende fare, non si può ignorare il problema. L’omissione di ogni azione a seguito delle denunce dei cittadini- ha concluso l’assessore – può sicuramente ascriversi ad un abuso di ufficio. In tal senso sto predisponendo un esposto alla Procura della Repubblica a carico di chi deve intervenire e sino ad ora non è intervenuto, trattandosi oltretutto di un’area di proprietà di Società Pubbliche che fanno capo al Mef”
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