Silvio Berlusconi a 83 anni compiuti ha tirato fuori palle e lucidità invidiabili per inserire nell’agenda politica italiana alcune questioni.
La questione pensioni, che riguarda milioni di italiani è stata silenziata per troppo tempo. Prima i governi di sinistra hanno bloccato l’adeguamento delle pensioni al tasso d’inflazione. Poi il governo Lega-M5S ha prorogato tale ingiustizia e ha pure compiuto un esproprio proletario istituendo un prelievo forzoso sulle pensioni più alte.
La civiltà di un paese si misura dall’attenzione che riserva ai suoi anziani: gente che si è fatta un mazzo per lavorare e lasciarci un paese migliore.
Forse è un tema impopolare nell’attuale politica che considera l’esperienza e la competenza un difetto ma è una questione vitale in una società che invecchia e che dovrebbe invece valorizzare queste risorse.
Berlusconi ha poi attaccato frontalmente la ossessione delle forze che compongono il nuovo governo di sinistra: le tasse.
Il Cavaliere ha ricordato che in meno di un mese di vita il Governo ha già lanciato la tassa sulle merendine, quella sui voli, quella sui contanti e sui bancomat. In arrivo anche un aumento selettivo dell’Iva.
È chiaro che per sfidare con successo questa politica basata sulle tasse, sulla burocrazia e sull’intervento dello Stato in ogni aspetto della nostra vita e del nostro lavoro ci vuole anche una opposizione liberale.
Nell’attuale centrodestra abbondano nostalgici della spesa pubblica (che obbliga ad aumentare le tasse) e grandi comunicatori di problemi, certamente reali, come l’immigrazione e la sicurezza.
Latitano però figure con studi ed esperienze di lavoro tali da assicurare che, una volta andato al Governo, il centrodestra possa attuare una vera riforma economica: tagliare veramente le tasse, mantenere i patti con chi ha versato i contributi e rilanciare l’economia con l’unica ricetta che funziona: meno tasse e condizioni più facili per chi crea lavoro.
Per questo serve una componente liberale senza cui non esisterebbe un centrodestra di governo ma semplicemente una destra eternamente all’opposizione.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
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