Tutto quello che c’è da sapere sulla NADEF (e nessuno vi ha detto)

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“La manovra è inutile. Lo ammette il Governo stesso, quando nel testo della Nadef scrive che nel 2020 ci sarà un aumento di deficit (e quindi di debito) pari allo 0,8% di Pil e poi quantifica gli effetti della manovra in solo lo 0,4% di Pil in più in tre anni. Si investe 100 per guadagnare 50. Un investimento in perdita. E questa sarebbe la manovra espansiva annunciata dal Governo? Il presidente Conte e il ministro dell’economia Gualtieri si sono accorti di quello che i loro tecnici hanno stimato? C’è di fatto un aumento della pressione fiscale reale. La lotta all’evasione è un principio giusto. Ma se non è accompagnato da una riduzione delle tasse di pari importo, l’effetto è quello di un aumento dell’aliquota reale (non di quella nominale), producendo un effetto recessivo che colpisce i consumi. Nella Nadef ci sono: 7 miliardi di lotta all’evasione fiscale, colpendo il contante; 1,8 miliardi di riduzione dei sussidi fiscali dannosi per l’ambiente; 1,8 miliardi di proroga dell’imposta sulla rivalutazione dei terreni e cespiti aziendali. Per un totale di 10,6 miliardi di maggiori tasse. Il taglio delle tasse, derivante dal taglio del cuneo fiscale è pari soltanto a 2,5 miliardi. Quindi, l’aumento delle tasse è pari a 7,5 miliardi.

Sulla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, è utile ricordare che una uscita corrente deve sempre essere finanziata da una entrata corrente. La sterilizzazione che vorrebbe fare questo Governo vale solo per un anno. E per i successivi cosa succede? Bisognerà trovare di nuovo 11 miliardi (almeno), perché le risorse trovate per la sterilizzazione ammontano solo a 12 miliardi. Le clausole di salvaguardia sono quindi, in realtà, solo rinviate! Non è ancora chiaro il “come” sarà sterilizzata l’Iva. Non con le previste “rimodulazioni”, sostenute dal ministro Gualtieri, basate su piano redatto dall’ex ministro Tria. Allora come? Le misure che mirano a incentivare l’uso del contante sono regressive. Gli strumenti di pagamento elettronici sono usati maggiormente dai ricchi, che quindi beneficerebbero di più dagli incentivi.

Il debito pubblico, in valore assoluto, continua a crescere. Quando la BCE terminerà il suo programma di acquisti dei titoli di stato, i rendimenti torneranno a salire. La riduzione delle spese per interessi è, quindi, sovrastimata (e quindi il deficit sottostimato). I target di crescita del Pil per i prossimi anni sono irrisori. Siamo vicini al potenziale dell’economia italiana, quello che si avrebbe anche in assenza di intervento pubblico. Quindi, non c’è motivo di indebitarsi per avere un aumento di crescita vicino allo zero. Tanto varrebbe non fare nulla. Sparisce l’obiettivo del pareggio di bilancio strutturale per il prossimo triennio, quello che era sempre stato scritto dai precedenti governi a guida PD. La Commissione Europea accetterà questa cosa? Scompaiono del tutto i proventi da privatizzazioni. È una dimenticanza o una volontà del Governo?”.

Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.

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