“Tanto l’arresto ci fa curriculum” Così in modo irridente, riferisce Repubblica, un 28enne di origine romena e un italiano di 20 sono stati arrestati su ordinanza di custodia cautelare dagli agenti del commissariato Sempione, accusati di aver commesso tra il 18 e il 26 settembre scorso 5 colpi (di cui 3 tentati). Dopo il loro fermo avvenuto il 26 settembre, sono arrivate altre 5 denunce. Probabilmente per scalare le altezze di una professione criminale, ci vuole un passato ricco di trascorsi delinquenziali, ma la supponenza dei due giovani dà ragione a chi parla di un’Italia e di una giustizia che ancora sogna la certezza della pena.
Aspettavano che gli alunni uscissero da una scuola in zona CityLife, puntavano i più giovani, ragazzini sui 12 anni, chiedevano il numero di scarpe e gliele portavano via assieme ai soldi e ai cellulari. In un caso hanno colpito la vittima con una bastonata al ginocchio. Chissà se anche la violenza arricchisce il curriculum. La situazione familiare di provenienza è carente: il ragazzo di origine romena è stato in orfanotrofio nel proprio paese prima di essere adottato, l’altro è cresciuto in una famiglia affidataria ma è scappato molte volte. Il disadattamento, comunque, non giustifica la rabbiosa rivalsa sui più deboli. “L’indagine, riporta Repubblica, è iniziata a seguito delle numerose segnalazioni dei genitori delle vittime, che in una chat su WhatsApp hanno raccolto elementi utili all’individuazione dei rapinatori. Fondamentale per il riconoscimento è stato un tatuaggio sul collo del 28enne, il leader tra i due, entrambi con precedenti specifici.
Anna Ferrari
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