Il centrodestra compatto chiede “Dimissioni” a Fioramonti, l’odiatore violento sui social

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La bomba è stata sganciata da Il Giornale, ma ripresa da molti per la becera figuraccia di un Ministro, Fioramonti, che dopo l’esempio del vaffan..pensava fosse possibile usare e pensare parole triviali. Ecco ampi dettagli tratti da Il Giornale Basta leggere cosa scriveva solo pochi anni fa quando era un oscuro professore di Economia politica: «Silvio Berlusconi? Un nano porta iella». «Giuliano Ferrara? Un pezzo di m… con i denti separati». «Daniela Santanchè? Tutta rifatta, le sputerei in faccia». E poi ancora riferimenti a Brunetta, che andrebbe manganellato e ai «pochi poliziotti per bene». Del resto, per stare sul suo piano antropologico, basta guardarlo in faccia per capire di chi parliamo, tutta boria e arroganza. Giorni fa lo battezzammo «il nuovo Toninelli», ma oggi chiediamo scusa all’ ex ministro no Tav per l’ offesa.Ripugnanti offese pure nei confronti di Daniela Santanchè: “Una demente bugiarda e venduta. Ma che donna! Un personaggio raccapricciante e disgustoso. Se fossi una donna mi alzerei e le sputerei in faccia, con tutti gli zigomi rifatti“. La senatrice di Fratelli d’Italia poco fa ha risposto duramente: “Dimissioni immediate. Mi auguro che adesso le donne del Pd, le donne del M5S, tutte le donne chiedano le dimissioni. Ora voglio chiamare il presidente del Consiglio e vedremo che succederà“. Come se non bastasse Fioramonti aveva preso di mira anche le forze dell’ordine: “La polizia, allora come oggi, sembra più un corpo di guardia del potere, invece che una forza al servizio dei cittadini. I pochi poliziotti per bene hanno paura di far sentire la propria voce“. 

È scoppiata la polemica, con il centrodestra che è insorto. Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia, ha tuonato: “Chi disprezza le forze dell’ordine, vaneggia e svilisce i componenti Parlamento non può ricoprire certi ruoli. Fioramonti si dimetta da ministro. Compia un gesto di coraggio e coerenza. Non esistono alternative“. La prima a chiedere le dimissioni è stata Giorgia Meloni: “Ci aspettiamo la condanna di tutte le forze politiche, senza se se senza ma, e ci aspettiamo che il premier Conte, sempre attento a chiedere rispetto per le istituzioni, pretenda le dimissioni di una persona così palesemente indegna di rappresentare la Nazione“. Il Questore della Camera Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia) ha chiamato in causa anche Sergio Mattarella: “Se Fioramonti ha un briciolo di dignità faccia un passo indietro e vada a casa. In caso contrario il premier Conte gli revochi l’incarico ad horas oppure intervenga direttamente il Presidente della Repubblica“. In una nota il capogruppo FdI al Senato Luca Ciriani ha detto che oggi presenterà “una mozione di sfiducia personale a Lorenzo Fioramonti, il quale oltre al sessismo ha pesantemente attaccato le nostre forze dell’ordine arrivando quasi a giustificare azioni terroristiche. Un personaggio simile non può restare un minuto di più al ministero dell’Istruzione“. Sulla vicenda è intervenuto anche Riccardo Molinari: “Il suo silenzio non fa che peggiorare una situazione gà di per sé imbarazzante non solo per il governo giallofucsia, ma per tutto il Paese“. Il capogruppo della Lega alla Camera ha invitato Fioramonti e la maggioranza a chiarire immediatamente. Valeria Fedeli, senatrice del Pd, ha condannato “il linguaggio d’odio, sessista e violento“, estendendo al ministro dell’Istruzione l’invito a spiegare quanto accaduto: “Il suo silenzio in merito a quanto riportato questa mattina (ieri ndr) in un articolo de Il Giornale non è sostenibile nel ruolo che ricopre“.

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