In queste settimane stiamo discutendo a Palazzo Marino il Piano urbano di mobilità sostenibile (qui il mio intervento). Con il Pums l’amministrazione Sala si pone l’obiettivo di ridurre del 65% le emissioni da veicoli. Tuttavia concentra la lotta all’inquinamento solo su una minima parte degli agenti che lo provocano. Il pm10 in città, infatti, è dovuto per la maggior parte da riscaldamento domestico e dall’ammoniaca emessa dell’attività agricola. Il 43% è prodotto da trasporto su strada, di cui il 21% da emissioni di veicoli e il 22% da usura di freni e pneumatici. Il che significa che se anche tutti utilizzassero l’auto elettrica avremmo comunque combattuto in minima parte l’inquinamento dell’aria.
Non solo, ma il dibattito sul Pums arriva immediatamente dopo la decisione di aumentare a 2 euro il biglietto Atm. Un scelta schizofrenica rispetto all’idea di disincentivare l’uso dell’auto privata, perché punisce il 31% di viaggiatori annuali. Col risultato di penalizzare sempre e solo i cittadini in generale, che già pagano due volte per lo stesso servizio. Sia come utenti che come contribuenti.
Insomma, è proprio il caso di dire… taches al tram.
Matteo Forte
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