Potrebbe essere una mazzata: quanto si può perdere sugli assegni delle pensioni

Attualità

Le pensioni nei prossimi tre anni potrebbero subire forti riduzioni sugli assegni a causa della mancata rivalutazione messa sul campo dai precedenti governi.

Una mazzata sulle tasche dei pensionati che di fatto potrebbe portare ad una erosione ulteriore del potere di acquisto degli assegni previdenziali. A lanciare l’allarme è stato uno studio della Cisl che ha calcolato quanto si perderà nei prossimi tre anni su pensioni nette dagli importi di 1600, 1700 e 1900 euro nette. In questo momento, con la rivalutazione sostanzialmente bloccata per gli assegni che superano i 1500 euro al mese, all’appello mancano 4,67 euro nel 2019 per tutti gli importi fino a 1600 euro netti. Dal prossimo anno la perdita sarà di circa 10,74 euro fino a lievitare a 20,51 euro nel 2021. Secondo un rapido calcolo in media nel triennio la perdita potrebbe ammontare a 467 euro. E di fatto da ciascun anno successivo il prelievo arriverebbe a 267 euro.

Secondo il piano delle rivalutazioni “moderate”, più è pesante l’assegno più pesante sarà la trattenuta. Per quanto riguarda le pensioni da 1700 euro, nell’anno in corso sono state persi 4,96 euro che però saliranno a 11,50 euro nel 2020 e a 21,76 euro nel 2021. E il conto è presto fatto. In tre anni la perdita arriverà a toccare i 496 euro per assestarsi a 283 euro per ogni anno successivo a quello del triennio preso in esame. Ma le “nere” profezie sugli importi previdenziali non finiscono qui. Per quanto riguarda le pensioni da 1900 euro al mese, si registra una perdita di 5,24 euro nel 2019, di 12,05 nel 202 e di 23,01 euro nel 2021. Per questo motivo i sindacati hanno chiesto un intervento da parte dell’esecutivo per mettere a punto un piano che cerchi di mitigare l’effetto delle rivalutazioni calmierate. Il governo giallorosso per il momento ha aperto uno spiraglio su una ipotesi di cambiamento delle quote di rivalutazione ma per il momento l’esecutivo non è sceso nei dettagli. Bisognerà attendere un piano definitivo per capire quali possano essere le differenze sugli assegni con una rivalutazione piena rispetto ad una bloccata. Per il momento c’è un dato certo: con il sistema attuale in tre anni milioni di pensionati rischiano di perdere fino a 500 euro. Non proprio bruscolini…

Fonte Il Giornale

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