Dopo il giardino di Baiamonti e la seconda piramide di porta Volta che ha ottenuto il sostanziale via libera con il Pgt, un altro ‘pezzo di verde’ e il possibile abbattimento di alberi in città accende la polemica: in via dei Ciclamini, nel Municipio 6, infatti, è stata lanciata una raccolta firme, sostenuta da consiglieri di Forza Italia del Municipio, contro il possibile taglio di alberi nell’area verde di via Ciclamini. La ragione è la possibile costruzione di nuovi edifici a carattere sociosanitario della Fondazione Biffi (già presente con una rsa). Alcuni residenti hanno già ‘affisso’ i cuori sugli alberi, come accadde in via Lorenteggio quando iniziarono i lavori della M4, e appeso cartelli sulle piante.
L’intervento urbanistico – ha fatto sapere il presidente di Municipio Santo Minniti – dovrebbe occupare circa il 40% dell’attuale spazio verde e prevede, in particolare, un poliambulatorio, una Residenza per anziani non autosufficienti e un hospice per le cure di fine vita. “Fosse stata una speculazione edilizia avremmo detto fermamente di no, ma vista la proposta pensiamo valga la pena approfondire”, commenta Minniti rispondendo su Facebook alle domande dei residenti. “Ad ogni modo non è nostra abitudine sottrarsi al confronto, anche quando è difficile. Per questo verremo in quartiere appena definito i dettagli del progetto per parlarne con i cittadini”, aggiunge preannunciando un’assemblea pubblica a metà novembre. Ma le ‘voci’ di questi giorni hanno già alimentato polemiche in zona, tanto da portare alla raccolta firme che si terrà il 25 ottobre davanti alla scuola Anemoni. Anche i genitori degli alunni, infatti, sollecitano chiarimenti sul progetto dal momento che dal vialetto che attraversa l’area verde passano al mattino i bambini per recarsi a scuola. (mianews)
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Buongiorno,
a fronte di quanto è già deciso e per quanto può valere un contributo a giochi fatti, premettendo che ho già firmato la petizione contraria all’intervento di realizzazione di una struttura su giardino pubblico di via Ciclamini, Vi porto comunque la mia testimonianza essendo residente in loco dalla nascita e cioè abitando nei pressi del giardino da circa 52 anni.
La zona è da sempre piena di locali da destinare a tale scopo, non mi pare opportuno tagliare ancora ulteriormente il verde. In primo luogo è degno di nota il fatto che è stato appena modificato l’ennesimo progetto che cementificava la piazza d’armi (che si trova nel pressi), dove potrebbero essere ricavati locali atti allo scopo utilizzando le nuove strutture che verranno realizzate al posto dei magazzini militari. In secondo luogo faccio notare che è stata già parzialmente riconvertita ad ambulatori l’area dell’ospedale militare addirittura con inaugurazione dall’allora Presidente della Regione Maroni. Anche lì dentro si potrebbero ricavare aree atte allo scopo. Mi vien da suggerire di cercare spazi anche nelle case popolari poste sulla via Inganni dove è presumibile siano sfitti alcuni negozi, che potrebbero essere adibiti allo scopo. Lo stesso Redaelli, in Piazza Bande Nere, ha una palazzina in disuso che potrebbe essere benissimo riqualificata. Posso proseguire con l’elenco anche perché, come dicevo, vivo nella zona da 52 anni ed ho subito, come tutti, lo scempio della costruzione di un palazzetto del ghiaccio e di un campo sportivo, realizzazioni quasi “obbligatorie “ai tempi, eseguite più o meno in una notte sfruttando l’onda di Italia 90.
Abbiamo dovuto digerire anche il parcheggio selvaggio conseguente alla presenza di una nota industria cosmetica e l’ennesima realizzazione di box sotterranei, in vendita ma costosissimi. In pratica ci mancava proprio anche questa cementificazione con abbattimento di piante che sono lì da più di me e che neanche il cantiere della linea 1 ha scalfito (in quel sito c’erano alcune baracche rimaste a lungo dopo la realizzazione della tratta fino a Inganni).
Ultimo spazio degno di nota è l’ex scuola elementare che affaccia su via Primaticcio, già in mano ad associazioni che è presumibile siano sottoposte ad uno scarso controllo (basti pensare che i soggetti che la popolano riescono a parcheggiare comodamente dentro al plesso, in una zona che oramai è soggetta al regime dei posti blu). La struttura prefabbricata, dotata di una imponente centrale termica, con un giardino in pessime condizioni, si presterebbe ad un poliambulatorio ma anche la parte adibita a parcheggio potrebbe essere riconvertita e ci sarebbe tutto lo spazio antistante per la deambulazione degli anziani essendo la via di fatto chiusa al traffico.
Ma i plessi scolastici sono tanti e potrei allungare questa lettera.
Mi preme continuare a sottolineare che la zona è piena di plessi scolastici poco utilizzati ma molto utili a questo scopo, basterebbe una verifica più puntuale del patrimonio statale / comunale.
Ci troviamo ancora a combattere contro chi usa temi sociali per costruire e riempire di cemento inutile questa povera Milano, in questo caso gli anziani, di cui ci si vorrebbe occupare, sarebbero comunque costretti a recarsi in zona in auto perché siamo a circa 2 km dalla fermata di metropolitana più vicina e la 58, che passa nei pressi, risulta scomoda perché, come è noto, la fermata di ritorno è molto più lontana, di queste cose chi si occupa di persone disabili o anziani dovrebbe tenerne conto.
Siamo lontani dai tempi in cui Visconti utilizzava i campi della Cascina Arzaga per il suo Boccaccio 70 e dove anche una ferriera faceva da sfondo e risultava ben inserita nel verde dei campi.
Cordialità