Oh Bej Bej: chiesta dal Municipio del PD l’esclusione delle bancarelle abusive dei migranti

Milano

No alle bancarelle multietniche, alla merce taroccata, agli straccetti abusivi sulla strada. Anche il PD del Municipio 1 pare aver capito che la tradizione milanese va salvata. E quindi la richiesta del Presidente Arrigoni del Municipio è forte, decisa e chiara: 350 bancarelle per la fiera degli Oh Bej Bej sono troppe e si rischia la solita baraccopoli con banchetti illegali che nulla hanno in comune con la memoria della fiera milanese. La Giunta comunale pare abbia chiesto un momento di riflessione, in considerazione del fatto che la richiesta viene da eletti nel PD. Da evidenziare che per la prima volta la conservazione della milanesità viene anteposta al folklore africano e cinese. Soprattutto si spera venga eliminata la petulante insistenza di chi vanta diritti anche se è abusivo. Ma dal 206, anno in cui è stata spostata la fiera da piazza Sant’Ambrogio, quella vetrina calda di sapori e di atmosfere, è diventata un suk.

«La nostra indicazione è che per il prossimo anno sia recuperata la collocazione originaria in uso sino al 2006 riducendo la fiera a un numero contenuto di postazioni di vendita», spiega Arrigoni a Libero, «coerente con la monumentalità dell’ambito e le relative condizioni di sicurezza, valorizzando la manifestazione con una opportuna direzione artistica e culturale dell’evento, nuovamente in linea con la tradizione milanese e a livello della rinnovata attrattività turistica della nostra città». Si spera non siano solo intenzioni, anche se l’”apertura” del comune è nota. «Lo spostamento si farà quando governerà il centrodestra», sottolinea amaramente Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Itaia, «e riaprirà la storica piazza. È fondamentale far rispettare le tradizioni merceologiche degli Oh Bej! Oh Bej! ed evitare che diventi un baraccone».

Olga Molinari

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