“Gli occhi della Guerra” scrive l’inviato Fausto Biloslavo su Il Giornale. E il suo sguardo ha l’obiettività del racconto, il distacco del cronista, ma anche l’umanità che cerca di capire, espressa con libertà affinché il suo reportage abbia tutti gli elementi per un giudizio personale Sempre con autonomia e onestà intellettuale. Un quid che fa parte dell’uomo, che ha, evidentemente, elaborato i fatti della Storia e dei suoi eccessi con deduzioni logiche e personali. Il fatto è noto, ma non è un episodio di “quattro” invasati, ma la spia pericolosa di un conformismo di pensiero che attraversa una parte politica. “Secondo quanto riportano varie testate locali e nazionali, al noto giornalista e reporter di guerra Fausto Biloslavo è stato impedito di tenere una conferenza all’Università di Trento. A mettersi di traverso, infatti, sarebbero stati gli esponenti del Collettivo Universitario Refresh.” Puzza di piombo, di intolleranza, di tristemente dejà vu, di semplificazione con slogan già ripetuti. E sembra che questi pseudo intellettuali che crescono abbeverandosi di totem anacronistici, siano talmente pigri o talmente invasati da credere in un protagonismo di facciata, richiamando categorie e filosofie che la Storia ha già giudicato. “Fuori i fascisti dall’università”, gridano gli striscioni, catalogando in modo tranchant un giornalista autorevole, solo per il fatto che scrive su un giornale libero e non in ginocchio al ciarpame univoco di sinistra. Con quali occhi guardare il vulnus nato negli anni 70 e cresciuto e nutrito nelle Università, nelle case editrici, nei rapporti quotidiani in ambienti artistici? Ancora con “occhi di guerra”. Perché questa è la guerra del pensiero libero, contro l’appiattimento e la comodità del pensiero unico che ha protetto delinquenti, elevato a miti personaggi discutibili, imposto comportamenti illiberali. Fa meraviglia che là dove avviene la formazione e l’evoluzione dell’individuo, ancora oggi esistano sacche di violenti, si permetta l’impunità, si tollerino gesti di irragionevole esclusione. Biroslavo inizia l’articolo su Il Giornale con “Non mi hanno sparato, per fortuna, com’è capitato al fondatore di questo giornale, Indro Montanelli, ma forse il vulnus brucia ancora di più. Un gruppo di facinorosi di estrema sinistra è riuscito a impedire che prendessi la parola alla facoltà di sociologia”. Hanno paura della libertà di pensiero e di espressione?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano