Manovra: i gravi danni per le attività produttive

Attualità

…certi sono i danni per le attività produttive in termini di perdite della competitività e della produzione.

Le attività industriali italiane nei settori della plastica e dell’agroalimentare, per la qualità e la quantità dei materiali riciclati e della dietetica degli alimenti, sono infatti all’avanguardia nei raffronti internazionali nel campo degli investimenti e dell’innovazione. La scelta di penalizzare  l’utilizzo dei veicoli a gasolio, oltre che procurare un danno in termini di valore delle automobili e dei costi di gestione dei loro proprietari, determinerà una caduta della domanda per le automobili prodotte con i motori diesel di nuova generazione. Quindi un potenziale peggioramento della qualità dei veicoli in circolazione e un’ingiustificata penalizzazione  di una parte importantissima della produzione automobilistica  nazionale. Secondo gli esperti,  i motori diesel di nuova generazione sono meno inquinanti delle altre motorizzazioni, elettriche comprese. Tutto questo, oltre ai costi per i produttori e per i consumatori, porterà benefici all’ambiente? Aumenterà il riciclo della plastica? Diminuirà il consumo degli zuccheri? Ne dubitano persino gli ambientalisti, molti dei quali, constatando il fallimento delle pratiche di tassazione dei materiali e degli alimentari “non eco sostenibili” messe in atto in altri paesi, sostengono con vigore l’esigenza di privilegiare il sostegno verso gli investimenti innovativi e in grado di incidere strutturalmente sulla qualità delle produzioni, delle infrastrutture e dei consumi. 

La conferma delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie viene accompagnata da un incomprensibile aumento delle imposte di registro sulle compravendite degli immobili e da un aumento della tassazione sugli affitti. Per non farci mancare niente, il ministro dello Sviluppo Patuanelli, per contrastare il disimpegno della azienda Whirlpool nell’area napoletana, ventila l’ipotesi di introdurre per legge  una “Golden Power”, una sorta di diritto di veto da parte dello Stato sulle scelte aziendali di delocalizzazione, per le aziende che utilizzano gli incentivi pubblici. Ipotesi velleitaria, forse, ma comunque un messaggio sciagurato per un Paese che ha la necessità di attrarre investitori  internazionali. Per Alitalia si preannuncia l’ennesimo “prestito” a carico dello Stato per far fronte alle perdite croniche della società aerea in vista della prospettiva di farsene carico definitivamente nazionalizzando la proprietà. Sulla Tav e su altre grandi opere infrastrutturali è stato messo il silenziatore. Tutti fattori, quelli descritti, che contribuiranno a peggiorare sensibilmente la credibilità del nostro Paese nella direzione di offrire certezze a chi vuole investire….

(Il Sussidiario.net)

“È una tragedia totale, con la loro miopia rischiano davvero di distruggere il Paese. Intanto, in piena sintonia con la peggiore tradizione delle sinistre, stanno attaccando la casa, un bene prezioso e vitale per gli italiani: aumentano le imposte ipotecarie e catastali, aumenta la cedolare secca sugli affitti (dal 10 al 12,5%), rincarano le imposte di registro sui contratti di compravendita (da 50 a 150 euro)”. E’ quanto dichiara il capogruppo di Forza Italia alla Camera Mariastella Gelmini. “E poi mettono nuove tasse sui giochi, sugli imballaggi di plastica, hanno persino inventato la famigerata sugar tax. A lei piace il chinotto? Bene, tra qualche settimana lo pagherà di più, hanno tassato anche quello. Sembra, ma mai dire mai, che siano salve – ne sarà addolorato il ministro Fioramonti – le merendine.  Ma c’è ancora altro: aumentano i bolli sui certificati penali, le tasse sui prodotti inquinanti, sarà più caro il diesel per i veicoli da trasporto, aumenteranno le tasse sulle sigarette, anche su quelle elettroniche. Tutto questo, per di più, sventolando le manette”.

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