Un gesto atteso da 75 anni, un ricordo che è memoria di tragica fatalità, un pianto che ancora evoca la morte di 184 bambini inconsapevoli. La tragedia di Gorla, i suoi piccoli martiri, il modo irrazionale con cui sono stati cancellati tanti innocenti, commuove ancora oggi tutta Milano ed è un monito contro la brutalità della guerra. Il 20 ottobre la cerimonia di commemorazione, il cordoglio per i familiari e un abbraccio di condivisione. Il Sindaco aveva ricordato la strage per opera di un bombardamento americano ed aveva chiesto agli Stati Uniti un gesto di presenza, di scuse e una partecipazione al dolore dei familiari.
Scrive Sala sul suo profilo facebook “La risposta americana non si è fatta attendere. In settimana la console generale Elizabeth Lee Martinez mi ha inviato una lettera in cui esprime condoglianze alle famiglie delle vittime di questa “infausta e terribile tragedia” e ribadisce l’impegno a collaborare con il nostro Paese per affrontare le sfide emergenti, nel segno del “doveroso ricordo e nella lezione appresa dalle tragedie della guerra”, tra cui la strage di Gorla. Una lettera di cordoglio che non annulla anni di silenzi, ma che è un gesto significativo che il sacrificio di quelle innocenti vite meritava.”
Un ringraziamento è doveroso inoltre per l’impegno e la sensibilità a Marzio Nava (F.I) Consigliere del Municipio 2 nell’organizzare il ricordo dei martiri di Gorla.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Una lettera di condoglianze non ha niente a che fare con le scuse richieste, peraltro suona anche un po’ beffarda a distanza di 70 anni. Non mi pare peraltro che il paese che il console Lee Martinez rappresenta abbia appreso alcuna lezione dalle tragedie della guerra, visto che ricorre ancora oggi sovente a un uso scriteriato dei propri potenti mezzi bellici.
Spiace – ma non stupisce – che il sindaco l’abbia invece accettata di buon grado, indice di una lettura disattenta o di un disinteresse di fondo.
Personalmente, quella lettera l’avrei cestinata.
Manzoni scrisse: “la storia insegna che la storia non insegna nulla”.