Da sinistra un’analisi lucida e spietata sul voto in Umbria e le ragioni ingiustificate della spocchia che il PD continua a coltivare. Lo scialbo Zingaretti tutto dedito a sommare voti, non importa da dove vengano è un personaggio talmente anonimo che si brucerà da solo, ma le osservazioni di Stefano Fassina, autore dell’analisi sul suo blog, vorrei dedicarle a Sala. Ed è un atto di generosità, nella vicinanza delle votazioni del 2021. “Il problema è che chi si sente perso, sconfitto, spiaggiato e domanda protezione sociale e identitaria è larga maggioranza: un campo largo di popolo etichettato come razzista e evasore dalla sinistra storica, sia nella sua componente governativa, sia in quella cosiddetta antagonista o radicale. Una realtà diffusa che la sinistra storica non riesce a considerare, concentrata com’è sui buoni e sugli onesti, i suoi elettori, colti, benestanti e benpensanti dei centri delle città.”
Un atteggiamento impersonato a Milano, con convinzione, da tutta la maggioranza in Consiglio. “È ora di dismettere il suprematismo morale. È ora di riconoscere le ragioni profonde, reali, materiali, delle domande intercettate dalla destra” Insomma caro Sala, il tuo naso sempre a guardare il cielo, la frequentazione dei salotti chic, non intercettano i malesseri della gente. Majorino non docet. “Per chi nel versante della sinistra storica vuole ricostruire una relazione di popolo, è ora di cambiare radicalmente agenda per introdurre misure di protezione sociale e identitaria.” Non di privilegio, di finta apertura per categorie che danno un prestigio di generosità ideologica di facciata. Il grido di tanti italiani va ascoltato nelle sue difficoltà nelle sue esigenze.