Non è tutto odio quello che luccica

Attualità

Se da una parte è indubbio che contro la Senatrice Segre sia in corso una campagna di odio, almeno un episodio speriamo possa essere derubricato. Aveva sollevato scalpore la vicenda di uno striscione che recitava: “Sala ordina, l’Antifà agisce, il popolo subisce”.

Striscione affisso e rivendicato da Forza Nuova. Il messaggio, ad ogni buon conto, ed è una analisi che tutta la stampa avrebbe dovuto fare, era piuttosto criptico se considerato in relazione alla vicenda della commissione contro l’odio. Possiamo pure dire che un paio di dubbi potevamo farceli venire. Però il luogo scelto il giorno successivo ha accolto la Senatrice, quindi la vicinanza temporale e fisica all’evento hanno preso il sopravvento.

Ieri è arrivata la versione del partito, che crediamo opportuno, nello spirito liberale che da sempre anima questo giornale, riportare:

“Nostra contestazione a Liliana Segre? Non è mai stata nostra consuetudine prendercela con le donne, soprattutto se anziane, e non era certo rivolto a lei lo striscione che abbiamo affisso davanti al Municipio 6.” Lo comunica la segreteria di Forza Nuova Milano.

“È piuttosto il PD, e più in generale la sinistra, ad avere l’abitudine di sfruttare donne, anziani e bambini per fare politica, così come ha fatto nel Municipio 6, invitando la gentile signora Segre per deviare l’attenzione dalle proprie malefatte politiche.” 

“Il nostro striscione” – spiega Forza Nuova – “aveva e ha esclusivamente lo scopo di richiamare l’attenzione sui recenti fatti di cronaca, relativi al racket delle occupazioni organizzato proprio nel territorio del Municipio da parte di esponenti dei centri sociali. Gli stessi centri sociali coccolati e tutelati dal Sindaco e dalla sua giunta. Ribadiamo quindi il concetto espresso sullo striscione esposto ieri mattina davanti al Municipio 6”  – conclude Forza Nuova – “Sala ordina, l’antifa agisce, il popolo subisce”.

Questo ha già più senso, in effetti. Probabilmente l’errore è dovuto al fatto che fosse noto che si sarebbe svolta una manifestazione patrocinata dal Comune, ma non che fosse ospite la Senatrice. In ogni caso, questa vicenda non sposta di un millimetro l’esigenza, assolutamente meritata di una scorta alla Senatrice. La stupidità dilagante può essere pericolosa anche se finora espressa solo a parole. È, però, giusto riportare entrambe le versioni dell’accaduto, altrimenti la verità non potrà mai emergere. Ed è un principio, a mio avviso, a cui non si deve e non si può abdicare.

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