Il blitz alla fermata della 67 . I colpi esplosi da una pistola a salve. La fuga. E una dinamica che ricorda sinistramente quella andata in scena lo scorso 28 giugno, quando un ragazzo di 21 anni, sempre nella stessa zona, mirò alle gomme di un autobus della 76. Il raid di ieri si è verificato alle 9.40, a bordo dell’autobus Atm che copre la tratta piazzale Baracca-via Scavini.
Alla fermata di Quinto Romano, un uomo è salito a bordo, ha sparato con una scacciacani ed è fuggito subito, lasciando atterriti i passeggeri che in quel momento si trovavano sul bus della 67. Il conducente ha dato l’allarme alla centrale operativa, e nel giro di pochi minuti sono arrivati sul posto gli uomini della security Atm e delle forze dell’ordine; la caccia all’uomo è scattata immediatamente, nel tentativo di riuscire a risalire all’autore del gesto nel più breve tempo possibile. Così Il Giorno.
Per fortuna i colpi erano a salve e nessuno si è fatto male. Ma non è la prima volta, il che è tautologico, e non sarà nemmeno l’ultima, il che è preoccupante. Il fatto è che, di questo fatto, non ne sappiamo nulla. Se non che i mezzi pubblici sono, letteralmente, dei tirassegni.
26 Luglio, riporta il Corriere: Diversi colpi sparati con un fucile ad aria compressa sono stati esplosi intorno alle 2.40 della notte tra giovedì e venerdì contro un filobus Atm della circolare 90-91 fermo al capolinea di piazzale Lotto, mandando in frantumi alcuni finestrini. A bordo non c’erano passeggeri e il conducente del mezzo in quel momento era sceso per andare in bagno, ed è rimasto illeso.
29 Giugno, riporta Il Sussidiario: Momenti di terrore puro quelli vissuti nella serata di venerdì 28 giugno a Milano in via Quinto Romano, zona Baggio, dove un uomo ha sparato dei colpi all’impazzata contro un autobus Atm della linea 76. Una decina di colpi, fortunatamente a salve, quelli esplosi dall’aggressore prima di allontanarsi di fretta dalla scena e di darsi alla fuga. Ma cosa si cela dietro questo atto che avrebbe potuto mettere a rischio i passeggeri come i passanti?
Questo ovviamente, in aggiunta, all’episodio del 28 Giugno. In cui, effettivamente, fu usata una scaccia cani, ma il ragazzo a casa aveva un arsenale. Certo, era “solo” uno squilibrato, ma non è che questo diminuisca i rischi. Semmai li aumenta. Il problema è che le periferie stanno aumentando di pericolosità. Non forse in quantità, ma in qualità. C’è troppa gente in giro, che non dovrebbe esserlo. Dai piccoli delinquenti eternamente in attesa di giudizio, fino a dei malati che un malinteso senso di pietà vede meglio alla mercé della strada che in una struttura protetta.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,