La rivolta per le fermate Atm soppresse costringe Granelli alla retromarcia

Fabrizio c'è Milano
Cittadini infuriati martedì sera al centro Kolbe di Viale Corsica. L’agguerrito comitato spontaneo che in 2 settimane ha raccolto 2500 firme ha chiesto di essere ascoltato dalle istituzioni. Dopo una prima commissione a Palazzo Marino, martedì sera i residenti hanno potuto incontrare de visu  l’Assessore Granelli che ha deciso la soppressione delle fermate.
La commissione mobilità del Municipio 4 si è riunita in via straordinaria presso la sala parrocchiale per consentire ai residenti di discutere della soppressione delle fermate del 27.
Erano presenti 300 persone, arrabbiatissime, per usare un eufemismo. Anziani , donne , disabili hanno raccontato i disagi che la soppressione comporta: distanze raddoppiate, affollamento in salita, difficoltà e tempi moltiplicati per chi fa fatica a camminare, impossibilità di usare l’edicola per acquistare i biglietti etc.etc. il tutto in cambio di un ipotetico aumento della velocità delle corse. Per la verità questo aspetto non è parso interessare a nessuno.
Sono intervenuti contro la soppressione i consiglieri di Municipio Di Matteo, Pozzani e Strano (FI) e gli assessori Schiaffino e Rondini ( Lega )
Sono intervenuti pure i consiglieri municipali PD Cormio e Bigatti a cui però il pubblico inferocito non ha consentito nemmeno di tentare una difesa della soppressione delle fermate.
Alla fine Granelli tra contestazioni e fischi ha detto che valuterà se rivedere il progetto. Un modo elegante per dire che di fronte alle critiche unanimi di cittadini, utenti, municipi e opposizioni ( Forza Italia e Lega) di Palazzo Marino, Granelli si prepara a ripristinare le fermate.

1 thought on “La rivolta per le fermate Atm soppresse costringe Granelli alla retromarcia

  1. e con Via Circo e gli ignobili masselli autobloccanti, sono due retromarce in 10 giorni.
    Che Granelli stia facendo dei danni visibili e massicci con i nostri soldi, è ormai appurato. Ma queste inaspettate retromarce hanno il sapore non di una autocritica del kapó, quanto di un aut aut del Sindaco, che non vuole avere rogne coi consensi a Milano. Ovviamente anche il Kapó sa bene che la sua testa potrebbe essere data in pasto ai cittadini senza problemi, se Sala sentisse troppo odore di bruciato.

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