La grande magia, la bellezza unica e irripetibile di una Venezia sognata, annegata in una notte. Il gazzettino descrive “Come un cetaceo spiaggiato sul bagnasciuga, il vaporetto VE 9318 è arenato sulla Riva degli Schiavoni, in un indistinto tutt’uno fra marea e masegni. Pochi passi più in là, all’imbarcadero dell’Arsenale, VE 8766 è riverso su VE 9296, a sua volta adagiato sulla fondamenta. Invece a Sant’Elena non hanno più nomi, sommersi quali sono dalla laguna, due motoscafi colati a picco. Il giorno dopo la nuova AquaGranda, la splendida e dolente Venezia si presenta così, agli occhi del mondo: colpita e affondata…Cinque miliardi e 493 milioni. Più del doppio di quanto destinato in Legge di bilancio al taglio del cuneo fiscale. È il costo finale del Mose, l’opera che dovrebbe salvare Venezia dall’acqua alta e che invece, come si è visto martedì sera, è un fantasma che giace nei fondali tra mare e laguna, aggredito da cozze e ruggine e oggetto di tour da parte di ingegneri idraulici e comitive curiose.” Il Sindaco, Luigi Brugnaro, è presente senza retorica, cosciente di aver bisogno di tutti. Scrive su facebook “ I danni alla città sono ingenti. Invitiamo cittadini e imprese a raccogliere materiale utile a dimostrare i danni subiti: foto, video, documenti e altro. Comunicheremo le modalità per inoltrare la richiesta di contributo. Ho appena firmato ordinanza sospensione attività didattica in tutte le scuole di #Venezia anche il 14/11. Grazie a tutti: docenti, educatrici, personale tecnico, amministrativo, ausiliario che sono al lavoro per renderle nuovamente agibili e pulite.” Ha invitato anche Silvio Berlusconi : “Gli ho chiesto di venire perché con le sua amicizie internazionali può spiegare all’Europa e al mondo le difficoltà di vivere a Venezia”. E Berlusconi promette “Venezia deve essere aiutata subito. Ho presentato una interrogazione al Parlamento europeo per chiedere che la città e i Comuni limitrofi colpiti possano accedere ai finanziamenti del Fondo di solidarietà dell’Unione europea”.
Ma tutti possono aiutare: Enrico Mentana lancia su facebook “Aiutare è un atto spontaneo, non un obbligo o una tassa. Se non sentite il desiderio di farlo, in favore di chi in zone magari meno note nella laguna ha perso tutto, passate oltre, perché il post non vi riguarda. Evitate però i soliti commenti impastati di odio e rancore. Non è il giorno, non è l’argomento” e dà gli elementi per donare.
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